di Redazione
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha dichiarato l’intenzione di cessare i rapporti diplomatici con la nazione israeliana, per via del suo intervento nella campagna militare a Gaza.
«Per avere un governo, per avere un presidente che è genocida», questa è parte della motivazione di Petro, riportata su Algemeiner, pronunciata davanti ad una folla che lo applaudiva, mercoledì 1° maggio a Bogotà, in occasione della Giornata internazionale dei lavoratori.
Petro è risaputo essere un fortissimo critico del primo ministro dello stato ebraico Benjamin Netanyahu. Ha infatti affermato che i Paesi non devono rimanere impassivi rispetto a quello che sta succedendo a Gaza.
Al tempo stesso però non ha condannato l’attacco di Hamas del 7 ottobre dove circa 1200 persone sono state brutalmente assassinate dell’organizzazione terroristica di Hamas, prendendo in ostaggio anche 253 persone.
A tal proposito, il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha scritto su X: «La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto, che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti».
La campagna militare lanciata da Israele è volta a liberare gli ostaggi al fine di rendere Hamas incapace di rappresentare una grave minaccia.
L’interruzione dei rapporti con Israele da parte della Colombia è un’assoluta novità. Prima dall’allora come ha sottolineato Katz, «i rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali e nessun presidente antisemita pieno d’odio cambierà la situazione».
La decisione di Petro segna la fine di un rapporto con Israele durato 70 anni, ritenuto uno dei più stretti dell’America Latina.
Fonte foto: Wikipedia