di David Fiorentini
La Commissione Europea ha annunciato che supporterà la creazione di un programma di premiazioni incentrato sul patrimonio culturale ebraico.
L’idea è stata proposta alla Commissione Europea nell’ottobre 2023 dalla Jewish Heritage Foundation, al fine di riconoscere e celebrare i tanti volontari che hanno dedicato il loro tempo in modo significativo alla conservazione della secolare eredità culturale ebraica in Europa.
Dopo un iter di elaborazione interno, l’approvazione è arrivata in una dichiarazione rivolta al Parlamento e al Consiglio Europeo dal titolo “Nessun posto per l’odio, un’Europa unita contro l’odio”, all’interno di cui è stata annunciata la creazione del programma Creative Europe, un premio per il miglior progetto di preservazione del patrimonio culturale ebraico.
Un’iniziativa che abbatterà le barriere e combatterà gli stereotipi nella società contemporanea, Creative Europe è stato descritto come “il principale programma della Commissione Europea per sostenere i settori della cultura e dell’audiovisivo”. Con un budget di 2,44 miliardi per il periodo 2021-2027, si pone l’obiettivo di investire “in azioni che rafforzino la diversità culturale e rispondano alle esigenze e sfide dei settori culturali e creativi”.
Una decisione che ha subito scaturito parole di soddisfazione da Dame Helen Hyde, presidente della Jewish Heritage Foundation, la quale ha prontamente dichiarato: “Siamo lieti che la Commissione Europea abbia accolto la proposta della Fondazione di creare questo importante programma di premi. Aiuterà ad aumentare la visibilità della conservazione del patrimonio ebraico e a evidenziare il valore di questo lavoro”.
Alla presidente ha fatto eco anche l’intervento del CEO della Fondazione, Michael Mail, il quale ha affermato: “Questo programma di premi contribuirà a portare l’esperienza ebraica in Europa alla ribalta e a sottolineare l’importanza di preservare quello che è un considerevole lascito ebraico ed europeo. Ci sono attivisti straordinari in tutta Europa che hanno dedicato molti anni a salvare siti del panorama ebraico in pericolo. Meritano assolutamente di essere riconosciuti e celebrati.”