di Redazione
All’incontro interreligioso il 5 febbraio ad Abu Dhabi fra era presente anche un rabbino, l’americano Marc Schneier (nella foto con il ministro degli Esteri saudita). Fondatore a Hampton di una delle sinagoghe più impegnate nel dialogo interreligioso, come racconta l’Avvenire, era stato invitato ad Abu Dhabi per incontrare il Papa in riconoscimento della sua opera di costruzione e rafforzamento della comunità ebraica nel Golfo. A Dubai, ad esempio, dal 2008 gli ebrei residenti o in viaggio per turismo si ritrovano presso la “Villa”, un ex residence adibito a sinagoga. Qui, sulla custodia della Torà figura il nome di Mohammad Ali Alabbar, immobiliarista del grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa. «Gli ebrei di Dubai sono una comunità molto dinamica – racconta Schneider al quotidiano della Cei -, formata da famiglie giovani. Il prossimo passo? Far nascere anche tutto il resto: un ristorante kasher, un bagno riturale, …».
Rinasce la Comunità ebraica negli Emirati
La Comunità ebraica degli Emirati Arabi, finora costretta nell’ombra, potrà operare in piena libertà, anche grazie alla storica visita di Papa Francesco nella Penisola araba. Come riportato da Ansamed, lo ha annunciato il rabbino Marc Schneier, presidente della Fondazione per il dialogo interreligioso Islam-Ebraismo e coautore del libro Celebrare la tolleranza, pubblicato dal Ministro della Tolleranza Nahyan bin Mubarak Al Nahyan in occasione dell’arrivo del Pontefice. Nel documento si riconoscono infatti tutte le minoranze religiose della Penisola, compresi gli ebrei. Schneier – che era presente negli incontri tra il Papa e gli esponenti religiosi musulmani – ha potuto così incontrare la Comunità ebraica finora vissuta di nascosto. “Ogni shabbat si riuniva – ha raccontato, citato dai media – in una sinagoga dentro una casa privata… Hanno un presidente ma non un rabbino: ora grazie al riconoscimento ufficiale sono in corso colloqui per aprire una vera sinagoga”. Schneier – dopo aver sottolineato che la visita del Papa ha aiutato – ha detto che si tratta di 150 famiglie.