di David Fiorentini
Il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha dichiarato lo scioglimento di Civitas, un partito di estrema destra ultra-tradizionalista cattolico, a seguito di numerosi episodi di antisemitismo.
“Non c’è spazio per l’antisemitismo nel nostro paese, condanno fermamente questi commenti spregevoli e sto portando la questione all’attenzione del procuratore nazionale”, ha dichiarato Darmanin sulla piattaforma X, precedentemente conosciuta com Twitter.
Fondata nel 1999, Civitas è un’organizzazione estremista che tra le sue azioni passate, annovera episodi di carattere razzista, omofobo o antisemita, come l’interruzione di eventi pubblici che coinvolgono artisti non eterosessuali, oppure il sostegno a un attivista accusato di aver esposto un cartello antisemita nel 2021, fino alle recenti proteste contro centri profughi in Francia. Durante un recente incontro del partito, l’autore Pierre Hillard ha affermato che sarebbe auspicabile tornare allo status precedente alla Rivoluzione francese del 1789, in cui gli ebrei e altre minoranze religiose erano esclusi dalla cittadinanza in quanto considerati “eretici”.
Civitas, che conta su circa 165000 membri, ha acquisito lo status di partito politico nel 2016, ricevendo da allora finanziamenti pubblici. Alla presidenza del partito, invece, figura l’attivista belga Alain Escada, che dal 2016 guida anche il partito europeo Coalizione per la Vita e la Famiglia, a cui Civitas aderisce. Inoltre, durante le scorse elezioni presidenziali francesi, il partito ha espresso il suo sostegno al candidato di estrema destra Eric Zemmour, sconfitto al primo turno con il 7% dei voti.