di Ilaria Ester Ramazzotti
Si chiama Holocaust Survivor Vaccine Assistance Program la campagna lanciata lo scorso 24 marzo dalla Claims Conference di New York, in collaborazione con i suoi 300 partner nel mondo. Obiettivo, far vaccinare contro il Covid 19 i sopravvissuti alla Shoah. L’iniziativa è stata finanziata dal governo tedesco, che ha messo a disposizione oltre 13 milioni di dollari.
I fondi stanziati copriranno i costi di organizzazione degli appuntamenti nei centri vaccinali, il trasporto degli anziani e il coordinamento delle cure di follow-up e di altre eventuali consulenze mediche. La Claims Conference stima che nel mondo ci siano più di 340 mila sopravvissuti alla Shoah, di cui il 45 per cento non è ancora stato vaccinato.
“Questo sostegno da parte del governo tedesco amplierà i nostri sforzi in oltre 40 paesi, in cui vivono sopravvissuti all’Olocausto – ha reso noto Stuart Eizenstat, che ha guidato i rapporti con il governo tedesco per conto della Claims Conference -. Una volta che i governi nazionali renderanno disponibili i vaccini, saremo lì per garantire che ogni sopravvissuto conosca le proprie opportunità, abbia accesso ai vaccini e non si senta abbandonato”.
Particolare attenzione sarà rivolta ai servizi di accompagnamento degli anziani e all’assistenza al loro domicilio. Gideon Taylor, presidente della Claims Conference, ha dichiarato: “Molti sopravvissuti all’Olocausto sono vulnerabili e costretti a casa. Ottenere un vaccino può essere un passo molto difficoltoso. Spesso hanno bisogno di aiuto per completare la procedura. A volte si tratta di tenerli per mano, in senso figurato e anche letterale. Si tratta di sopravvissuti che sanno di non essere soli”.
“Dobbiamo trovare il modo per portarli al luogo di vaccinazione – ha sottolineato Greg Schneider, vicepresidente esecutivo della Claims Conference -. In Israele, ad esempio, stiamo chiamando in modo proattivo 18 mila dei sopravvissuti all’Olocausto, fra quelli maggiormente disabili, e offriamo loro un servizio di ambulanza per il trasporto ai centri di vaccinazione. Stiamo lanciando un piano negli Stati Uniti, in Canada e in Europa per chiedere a decine di migliaia di sopravvissuti, che stimiamo non siano ancora stati vaccinati, se hanno bisogno di aiuto nella pianificazione o nel trasporto all’appuntamento. Man mano che altri paesi renderanno disponibili i vaccini, introdurremo piani di sensibilizzazione”.