di Roberto Zadik
In questo ultimo mese, dall’attacco al supermarket kasher in New Jersey all’aggressione a casa del Rabbino a Monsey, l’America ebraica è stata “bersaglio” di una spirale di attacchi antisemiti continui. Ma ora New York ha deciso di reagire. Domenica 5 gennaio, il Times of Israel, riporta di una imponente marcia che si è svolta nella metropoli americana con più di 10mila persone che si sono riversate nelle strade di Manhattan al grido No hate no fear (basta con l’odio e la paura”). Una folla oceanica confluita da vari Stati americani, dal Cleveland, all’Ohio al Massachussets, tutti uniti contro le recenti manifestazioni di intolleranza e pronti a dimostrare la loro solidarietà attraversando luoghi famosi della città come il Ponte di Brooklyn a Columbus Park.
L’importante iniziativa, sponsorizzata dalla Federazione Ebraica Americana assieme a altre grandi associazioni ebraiche come L’Anti Defamation League e il Comitato ebraico Americano di New York è stata sostenuta con vari messaggi su Twitter, dal Primo Ministro Netanyahu che ha affermato “Siamo vicini alle migliaia di manifestanti, non cederemo nella nostra battaglia contro l’antisemitismo e l’odio” a Marc Baker Capo dell’Associazione Filantropica Ebraica. Nel suo post egli ha scritto “Felici di essere usciti con gli amici di Boston per marciare coi nostri fratelli e sorelle newyorkesi oggi”.
Definita dal New York Times “Un’occasione unica per persone di tutte le fedi e le estrazioni sociali di mostrare il loro sostegno alle Comunità ebraiche”. In seguito ai fatti di Monsey, le autorità di New York hanno annunciato importanti provvedimenti per combattere l’antisemitismo, una di queste è l’aumento delle forze di polizia in zone ebraiche newyorchesi come Borough Park, Crown Heights o Williamsburg. Successivamente alla marcia newyorchese, altri eventi di minore affluenza si sono tenuti in varie località in queste settimane. Martedì scorso secondo Haaretz circa duecento persone si sono riunite a Brooklyn mentre sabato 4 gennaio i residenti non ebrei di Bergenfiled in New Jersey si sono riuniti fuori dalle sinagoghe in solidarietà secondo le autorità locali “restando lì per ore accogliendo i loro vicini ebrei”. Nella Marcia newyorchese tanti gli interventi istituzionali, che si sono svolti a Foley Square incluso il Governatore Andrew Cuomo che ha assicurato che “verranno stanziati degli ulteriori fondi da 45 milioni di dollari per proteggere scuole e luoghi religiosi. Non lasceremo che il cancro dell’odio e dell’intolleranza ci danneggino”.
Subito dopo il sindaco De Blasio ha affermato che “l’antisemitismo è un attacco a TUTTI i newyorchesi e lotteremo per difendere i nostri vicini in tutta la città”. Nonostante gli spiacevoli avvenimenti dei giorni scorsi, la marcia è stata attraversata da una grande energia positiva “dobbiamo restare uniti contro l’antisemitismo” ha detto uno dei partecipanti.
Stando a quanto riportato dalla Polizia di New York dallo scorso ottobre il numero di crimini di odio e antisemiti è aumentato significativamente quest’anno con 311 atti criminosi in confronto ai 250 rilevati nel 2018, mentre secondo l’Anti Defamation League ci sarebbero stati 20 incidenti antisemiti solo nel dicembre 2019.