di David Fiorentini
“La Norvegia sarà un luogo sicuro per gli ebrei. Siamo uniti con la nostra Comunità ebraica”: così ha esordito il Primo Ministro Jonas Gahr Støre, annunciando l’intenzione del governo norvegese di aumentare i fondi per combattere l’antisemitismo, alla luce delle crescenti minacce terroristiche.
“Le iniziative per contrastare l’antisemitismo richiedono un approccio a lungo termine. Questo è il terzo piano d’azione consecutivo del governo su questo tema,” ha continuato il Ministro per il Governo Locale e lo Sviluppo Regionale, Erling Sande.
Tra i provvedimenti previsti figurano l’incremento dei finanziamenti per i centri di cultura ebraici, la formazione della polizia sui crimini d’odio e l’organizzazione di viaggi della memoria per gli studenti nei campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale.
“È essenziale che la comunità ebraica (che conta circa 1400 membri nel Paese, ndr) disponga di organizzazioni resilienti e delle risorse per creare luoghi di incontro, soprattutto per i bambini e i giovani, che spesso possono essere gli unici ebrei nella loro classe o scuola,” ha aggiunto il Ministro Sande.
Il piano d’azione, che sarà attuato dal 2025 al 2030, comprende 22 linee guida suddivise in tre macro aree: dialogo e democrazia; conoscenza e competenza; sicurezza e protezione.
Un ruolo fondamentale sarà affidato anche alle scuole, chiamate a prevenire atteggiamenti razzisti e discriminatori. La sensibilizzazione all’antisemitismo sarà inserita nei programmi scolastici e saranno rafforzati i centri norvegesi per la pace e i diritti umani, oltre a sviluppare ulteriormente il programma Dembra (Preparazione Democratica contro Antisemitismo e Razzismo) per le scuole.
In precedenza invece, nell’ambito del “Piano d’azione contro l’antisemitismo 2021–2023 – una continuazione”, è stato creato un centro nazionale per la competenza sui crimini d’odio, con il compito di supportare tutti i distretti di polizia.
Degli investimenti importanti, che purtroppo riflettono una realtà molto preoccupante sul campo. Lo scorso mese, sulla scia Svezia e Danimarca, le forze dell’ordine norvegesi hanno alzato il livello di allerta terrorismo da medio ad alto, sottolineando la forte correlazione dell’elevato rischio con la guerra in Medio Oriente.
Solo dal 2022 al 2023, le segnalazioni di crimini d’odio a matrice antisemita sono più che raddoppiate. Ad aprile, addirittura, un cimitero ebraico a Trondheim è stato vandalizzato, con diverse lapidi sradicate e distrutte.
“L’antisemitismo rappresenta una minaccia per tutta la nostra società. Non spetta solo alla comunità ebraica contrastarlo. Tutti noi abbiamo la responsabilità di lavorare insieme per combattere l’odio e i pregiudizi, e dobbiamo assumerci seriamente questa responsabilità. Una società che tollera incitamenti contro gli ebrei tollererebbe anche discorsi d’odio contro musulmani, queer e altre minoranze, e non sarebbe più una società buona per nessuno,” ha continuato Støre.
“L’antisemitismo è come il canarino nella miniera: quando è presente e potente, è un segnale d’allarme per tutti”.
(Nella foto, una ragazza norvegese a una manifestazione pro-pal in Polonia)