Il presidente rumeno Klaus Iohannis ha firmato il 22 luglio scorso una legge che punisce con la prigione fino a tre anni la negazione della Shoah e la promozione del Movimento dei Legionari fascisti. Inoltre, vengono proibiti anche le organizzazioni e i simboli fascisti, razzisti o xenofobi, e l’esaltazione di colpevoli o crimini contro l’umanità.
Fra il 1940 e il 1944, sotto il regime di Antonescu furono assassinati in Romania 280.000 ebrei e 11.000 Rom e zingari. Nel Paese oggi esiste un movimento di estrema destra, Noua Dreapta, che potrebbe essere colpito dalla nuova legge: i suoi seguaci sono infatti contro gli omosessuali e sostengono Corneliu Zelea Codreanu, leader negli anni ’30 del movimento della Guardia di ferro, attivo nel Paese fra il 1927 e il 1941.