di Ilaria Ester Ramazzotti
La Grande Sala delle Preghiere della Sinagoga Centrale nella capitale bulgara di Sofia è stata obiettivo di un lancio di pietre, buttate attraverso le finestre da “assalitori non identificati”, secondo quanto riferito da alcuni testimoni lo scorso sabato 19 gennaio. Lo riportano l’Algemeiner e il Jerusalem Post del 22 gennaio.
“Gli ebrei in Bulgaria sono orgogliosi membri della società e alla loro sicurezza deve essere data la massima importanza, come per tutti i cittadini della Bulgaria”, ha dichiarato il CEO e presidente esecutivo del World Jewish Congress, Robert Singer. “È assolutamente inaccettabile che la comunità debba vivere con timore o con apprensione per la sua vita o le sue proprietà, semplicemente a causa dell’identità di ebrei”. “Esortiamo le autorità [bulgare] a prendere tutte le misure possibili per garantire loro sicurezza e benessere di fronte a una serie di episodi antisemiti, riconoscendo che questo [evento] non può essere trattato come un semplice atto di vandalismo criminale”, ha sottolineato Singer.
Antisemitismo in Bulgaria
La Bulgaria e la sua capitale non sono estranee all’antisemitismo. Le stime dell’Università ebraica indicano una diminuzione della popolazione ebraica a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. L’attuale popolazione ebraica varia da 2 mila a 6 mila abitanti, in una popolazione complessivamente di poco superiore ai sette milioni di cittadini, di cui gli ebrei rappresentano circa lo 0,03%.
Dall’altro lato, Israele mantiene una forte relazione con il governo bulgaro. La Bulgaria, a sua volta, è uno dei Paesi che tende ad ammorbidire certe dichiarazioni o risoluzioni pronunciate a Bruxelles su Israele. Fra i Paesi dell’UE, insieme a Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Polonia, Ungheria, Romania, Lituania, Lettonia, Cipro e Grecia, la Bulgaria si contrappone spesso ad altri Paesi europei durante le votazioni su Israele, a volte astenendosi piuttosto che votare contro lo Stato ebraico sui tavoli internazionali.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva in precedenza elogiato la “meravigliosa” amicizia tra Bulgaria e Israele, affermando che Israele non dimenticherà mai i cittadini bulgari che durante la seconda guerra mondiale si sono prodigati per impedire la deportazione degli ebrei bulgari da Sofia. I leader dell’élite politica, economica e intellettuale bulgara scrissero lettere di protesta in difesa degli ebrei bulgari, così come i membri anziani della Chiesa ortodossa bulgara agirono perché non venissero deportati nei campi di sterminio nazisti.