Il Labour risarcirà gli ex-dipendenti che avevano denunciato l’antisemitismo dentro il partito. Critiche di Corbyn

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di Paolo Castellano

Il 22 luglio, in tribunale, il Partito Laburista si è scusato per aver gettato fango sugli informatori interni che denunciarono il dilagante antisemitismo dentro il partito di sinistra inglese, e ha promesso loro risarcimenti economici. Questa è infatti un’ulteriore conferma del cambio di passo del nuovo leader laburista Keir Starmer che più volte ha dichiarato di voler riconquistare la fiducia degli elettori e, soprattutto, della comunità ebraica inglese.

Nel concreto, il Partito Laburista ha ritirato le accuse nei confronti di suoi 7 ex-dipendenti che in un documentario investigativo della BBC hanno accusato la passata dirigenza Corbyn di aver assunto posizioni antisemite nei confronti di alcuni membri ebrei. Il caso delle rivelazioni è poi finito in tribunale, dove le due parti si sono reciprocamente accusate di diffamazione.

Oggi, questo affaire giudiziario sembra aver trovato la sua fine con le dichiarazioni del Labour che si è detto disponibile a pagare un risarcimento non solo agli ex-dipendenti ma anche al giornalista della BBC, screditato pesantemente dalla passata dirigenza.  Come riporta The Times of Israel, l‘importo totale dei danni non è ancora noto. Tuttavia il Guardian sostiene che si troverà un accordo intorno alle 600 mila sterline (650 mila euro). Lisa O’Carrol e Jessica Elgot, giornaliste della testata inglese, hanno scritto come “questa intesa sia un caso senza precedenti per un partito politico che querela un giornalista e i suoi ex-dipendenti”.

Il 22 luglio, Mark Hederson, rappresentante legale del Labour, ha detto davanti ai giudici che le affermazioni sugli informatori “non sono vere” e si è scusato per “aver diffamato e diffuso false accuse su di loro”. «Il Partito Laburista è qui oggi per chiarire pubblicamente la sua posizione e scusarsi con i soggetti coinvolti per l’angoscia e l’imbarazzo causati», ha poi sottolineato l’avvocato Hederson, durante la lettura di una dichiarazione in tribunale.

Dunque, sarà risarcito anche il giornalista che in passato era stato oggetto di diverse accuse da parte del Labour. I laburisti avevano detto che si era inventato le interviste e che era “confuso riguardo l’etica giornalistica”.

Jeremy Corbyn, ex-leader laburista, ha criticato l’atteggiamento del suo gruppo politico: «La decisione del partito di scusarsi e di effettuare consistenti pagamenti all’ex-staff, che aveva denunciato, è deludente e rischia di dare credibilità alle accuse fuorvianti e inesatte sulle azioni intraprese negli ultimi anni per contrastare l’antisemitismo nel Partito Laburista».