di Ilaria Ester Ramazzotti
“È profondamente triste e rivoltante, ma la pandemia del coronavirus ci ricorda come gli ebrei vengano incolpati ogni volta che c’è un’epidemia, oggi o nel 1347”, ha dichiarato Marc Knobel, storico del CRIF, Conseil représentatif des institutions juives de France. Lo riporta il Jerusalem Post del 3 aprile.
L’antisemitismo francese ha una lunga storia, con particolari episodi legati proprio ai casi di epidemia. Nel XIV secolo, nel periodo della peste nera, molti ebrei francesi furono massacrati con l’accusa di aver diffuso la malattia avvelenando i pozzi d’acqua. Nella sola città di Strasburgo, ad esempio, duemila ebrei furono messi al rogo per ordine del consiglio locale, come spiega il libro dello storico Robert Gottfried “La morte nera“.
Oggi, il coronavirus riaccende in Francia quel ceppo di antisemitismo cospirativista. Vediamo a proposito alcuni episodi recentemente accaduti. Nelle ultime settimane, è circolata sui social media francesi una vignetta satirica raffigurante l’ex ministra della salute francese Agnes Buzyn, di origine ebraica, mentre versava veleno in un pozzo, mimando così una delle teorie più diffuse che portarono al verificarsi di pogrom negli anni della peste nera. Un’altra immagina girata sui social sovrappone il volto di Buzyn alla caricatura antisemita del “felice mercante”, che mostra in volto un ghigno mentre si strofina i palmi delle mani.
Ma non è tutto qui. Un video ampiamente condiviso accusa Buzyn e suo marito Yves Levy, anch’egli ebreo, di trattenere per proprio interesse la clorochina, un farmaco antimalarico pubblicizzato da alcuni come possibile antidoto al coronavirus, ma la cui efficacia non è dimostrata. Il video, prima di essere cancellato da You Tube, aveva collezionato 170 mila visualizzazioni.
I principali media francesi hanno rilevato come le parole antisemite circolate attorno all’ex ministra Buzyn abbiano scatenato un’ondata di retorica antisemita che si riallaccia a vecchi pregiudizi, adattandoli all’argomento oggi più in agenda. Gli stessi antisemiti che “trafficavano” altri tipi di contenuti antisemiti ancora prima dell’emergenza coronavirus, ha specificato Marc Knobel, “hanno riadattato i loro discorsi di odio all’argomento principale della discussione odierna per renderlo più efficace”, adottando il tema del virus per diffondere il loro messaggio a un pubblico vasto, spaventato e arrabbiato per via della situazione economica e sociale.
Sempre su Youtube, lo scrittore e sociologo negazionista della Shoah Alain Soral, ha dichiarato in un video che il virus verrebbe utilizzato dalla “comunità luminare che è vietato nominare” che “vuole piegare la schiena dei francesi indeboliti sotto il peso del bilancio delle vittime”. Un’altra affermazione che riecheggia le accuse sporte contro gli ebrei durante il Medioevo. Ma per lo storico Knobel, la portata del video è stata ancora più sorprendente: le sue 406 mila visualizzazioni lo hanno reso il secondo video più popolare sul suo canale YouTube, Kontre Kulture, lanciato otto anni fa. Dieudonne M’bala M’bala, il noto comico francese che ha già ricevuto accuse di antisemitismo a causa dei suoi spettacoli, che è amico di Alain Soral, ha a sua volta trasmesso simili teorie sul suo canale YouTube.
Ha affermato ancora Marc Knobel che, “l’antisemitismo in Francia sta anche dimostrando quanto la società francese sia fragile, polarizzata e confusa”. “Apparentemente non esiste né una cura né un vaccino contro il virus dell’odio antisemita, ed è qualcosa su cui dobbiamo riflettere e che dovremo affrontare anche molto tempo dopo che questo virus sarà sconfitto”.