Luigi Tuccio scrive al presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche, Renzo Gattegna

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“Nessun proposito né espresso né sottinteso né implicito di manifestazione di antisemitismo». Così scrive l’assessore all’urbanistica del Comune di Reggio Calabria Luigi Luccio, nella lettera inviata a Renzo Gattegna, presidente dell’UCEI, a proposito delle offese rivolte a Roberto Benigni (“Comunista, ebreo miliardario”) dalla sua pagina Facebook.

Una lettera che, inviata all’ANSA, per dovere di cronaca riproponiamo nella sua quasi integrità. Rimane l’amarezza – proprio di fronte a questa lettera, di fronte all’utilizzo di certe espressioni, alla formulazione di certe frasi – di scoprire che, se di scuse si tratta, esso sembrano solo di facciata.

«È importante premettere  che lo scopo della mia comunicazione era esclusivamente quello di evidenziare il contrasto tra una persona con grande disponibilità finanziaria, in tal senso, certamente inopportunamente ed inappropriatamente, ‘ebreo miliardario’ come sinonimo di persona ricca, ed un soggetto che predica messaggi di parsimonia ed austerità, identificato sociologicamente come ‘comunista’». «I principi cardine della mia ispirazione culturale -prosegue – si fondano sulla eguaglianza, tolleranza e fratellanza tra i popoli. L’accusa di antisemitismo, per essere fondata, avrebbe dovuto fare riferimenti a comportamenti sistematici e posizionamenti culturali espressi con argomentazioni di ostilità verso il mondo sionista, insomma a fatti che plausibilmente e ragionevolmente potevano sorreggere una scelta di estrema gravità. A tali accuse contrappongo la mia storia personale e politica che pur nell’appartenenza ad una cultura di destra, convinta e permanente, non ha mai minimamente fatto cenno a posizioni antagonistiche verso Israele ed in generale verso il mondo ebraico presente nel mondo. Ciò premesso escludo qualsivoglia volontà di offendere le comunità ebraiche, partiti politici e soprattutto l’artista Roberto Benigni».
«È estremamente importante precisare – afferma Tuccio – che tutto ciò è accaduto su Facebook nel convincimento che le ‘battute’ tra amici dovevano rimanere tali. Almeno così ritenevo per mia esperienza verso tale comunicazione. Resomi conto della eccessività ed inadeguatezza delle espressioni adoperate, pur destinate all’anzidetto scopo, ho immediatamente affidato all’ANSA le mie sincere scuse a Roberto Benigni ed a chiunque si fosse sentito offeso per le mie espressioni, tra cui ogni esponente della Comunità Ebraica. Ho ecceduto, e me ne rendo sinceramente conto, sicuramente confidando nella riservatezza del mezzo adoperato e comunque giammai dichiarando in pubblico direttamente o a mezzo stampa l’oggetto delle riservate conversazioni». «Ribadisco in definitiva – conclude Tuccio – il mio sincero rammarico per quanto accaduto e perseguito ma soprattutto formulo ancora una volta le mie altrettanto sincero scuse alla Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, unitamente all’artista Roberto benigni ed a chiunque si fosse ritenuto offeso, al di là dell’assoluta mancanza di volontà da parte mia».

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Una serata televisiva all’insegna del divertimento e della satira; 13 milioni di italiani, tutti davanti allo schermo a seguire Fiorello e Roberto Benigni. I giornali sono pressocchè tutti concordi nell’accreditare ai due comici (anche se la definizioni suona riduttiva, per entrambi), lodi e tributi.

Ma ci sono sempre le eccezioni e in certi casi si tratta di eccezioni davvero sgradevoli. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, nonchè coordinatore cittadino del PDL, Luigi Tuccio, sulla sua pagina Facebook si è lasciato andare ad insulti ed improperi contro Roberto Benigni, definendolo “Comunista, ebreo, miliardario e senza contenuti”.
Una frase sulla quale qualcuno ha chiesto se non altro, delle spiegazioni, riferendosi in particolare alla parola “ebreo”. Cos’ha a che fare Roberto Benigni con gli ebrei? Ed ecco qui che, solleticato dalla domanda, Luigi Tuccio risponde: “non ho difficoltà a definire ebreo chi è miliardario e ostenta umiltà e parsimonia in un contesto che non gli è consono […] Il fatto che io non provi simpatia per il popolo ebreo, non credo sia un’offesa”.

Facebook avrà senz’altro molti difetti, ma certamente è uno strumento utile a stanare in situazioni come queste, personaggi come l’assessore Tuccio, ex MSI, ex An, e stretto collaboratore del presidente della Regione Calabria, Scopellitti.
Stanato e condannato. Il segretario del Partito dei Comunisti Italiani del comune di Reggio Calabria, Ivan Tripodi,  infatti, ha diramato oggi un comunicato stampa in cui chiede le immediate dimissioni di Tuccio da assessore e coordinatore cittadino del PDL.

“Siamo letteralmente nauseati e schifati per quanto ha pubblicamente scritto l’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, nonché Coordinatore cittadino del PDL, Luigi Tuccio, ex Msi, ex An e personaggio da sempre in strettissima simbiosi con il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti.
Infatti, con i nostri occhi, abbiamo letto un vergognoso e squallido commento (che alleghiamo per pronta consultazione degli organi di informazione) pubblicato, sul proprio profilo Facebook, dall’assessore Tuccio, il quale, testualmente, scrive: …Abbiamo pagato Benigni per fargli fare l’ennesima filippica contro Berlusconi e la lode della merda! COMUNISTA EBREO miliardario e senza contenuti!. Ancora, non contento, il Tuccio, incalzato da un legittimo commento interrogativo sull’opportunità di quelle frasi, continua imperterrito e, come un toro inferocito, scrive: …non ho difficoltà a definire EBREO chi è miliardario ed ostenta umiltà e parsimonia…. e, in pieno delirio, aggiunge testualmente …Il fatto che io non provi simpatia verso il popolo ebreo, non credo sia un’offesa…. “Queste frasi e il loro contenuto – si legge ancora nel comunicato dei comunisti di Reggio Calabria – sono tipiche di coloro i quali sono completamente intrisi di vero, profondo e assoluto odio razziale e intolleranza ideologica. Si tratta di comportamenti e atteggiamenti di chiaro stampo anti-semita e anti-comunista, frutto di una concezione nazista e fascista della società che non tollera nessuna diversità rispetto alla propria ottusità”. “In questa squallida circostanza emerge con ‘limpida coerenza’ una chiara appartenenza ai contenuti e ai principi del nazi-fascismo, ideologia che ha fatto dell’odio razziale, del pregiudizio e dell’intolleranza nei confronti del popolo ebraico il proprio credo quotidiano. Idee folli che sfociano rapidamente nelle teorie negazioniste propugnate da nazisti e fascisti che, vergognosamente, non riconoscono l’Olocausto e le tragiche persecuzioni razziali. Del resto, l’assessore Tuccio utilizza, indegnamente, le parole COMUNISTA E EBREO come termini per offendere e dileggiare qualsiasi essere umano che non gode del suo favore”. “E’, comunque, del tutto evidente che le gravissime parole dell’assessore Tuccio rappresentano uno sfregio, non solo alla comunità ebraica italiana e internazionale, ma a tutta la città di Reggio Calabria e all’attonita popolazione reggina, che, sempre, nella loro storia hanno evidenziato aspetti di enorme solidarietà, di profonda tolleranza e di pieno rispetto nei confronti del prossimo. Pertanto, l’assessore Tuccio, a seguito di questa gravissima sortita, non può assolutamente continuare ad espletare l’incarico di assessore della città di Reggio Calabria: si deve dimettere immediatamente”.
Il comunicato si chiude con la richiesta di una presa di distanza pubblica del sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, “dalle idee e dalle parole di Tuccio e, senza aspettare le dimissioni, sarebbe auspicabile l’immediata revoca di assessore comunale dello stesso”.