“Conoscendo l’Italia e le sue posizioni ufficiali sull’importanza dell’esistenza dello Stato d’Israele, mi è chiaro che le parole di Rouhani, che proseguono la politica di delegittimazione del diritto degli ebrei a uno stato operata dal regime iraniano, non potranno rimanere senza una reazione pubblica»: l’ambasciatore israeliano in Italia Naor Gilon commenta l’intervista rilasciata al Corriere della Sera dal presidente iraniano Hassan Rouhani alla vigilia della sua visita in Italia.
Nell’intervista «Rouhani si è rifiutato di ripudiare l’appello alla distruzione di Israele, ribadendo il suo odio per lo Stato ebraico e il Sionismo attraverso una distinzione artificiosa fra «regime sionista» ed ebrei»«, riferisce l’ambasciatore. «L’ex presidente Napolitano ha in più occasioni definito tale fenomeno come nuovo antisemitismo. E anche Papa Francesco, appena pochi giorni fa, ha sottolineato che «anche l’attacco deliberato contro lo Stato di Israele è antisemitismo» e che «Israele ha diritto di esistere in prosperità e sicurezza». «Conoscendo l’Italia e le sue posizioni ufficiali sull’importanza dell’esistenza dello Stato d’Israele – conclude Naor Gilon – mi è chiaro che le parole di Rouhani, che proseguono la politica di delegittimazione del diritto degli ebrei a uno stato operata dal regime iraniano, non potranno rimanere senza una reazione pubblica».
Una presa di posizione da parte del primo ministro Renzi in difesa di Israele è stata chiesta a gran voce anche da molti esponenti politici italiani, come Fabrizio Cicchitto (Ncd), Lucio Malan (Forza Italia), Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Anna Cinzia Bonfrisco, (Conservatori e Riformisti).
L’intervista al Corriere: “condanniamo non l’ebraismo ma il sionismo”
Nell’intervista, la giornalista gli aveva chiesto: “Morte a Israele è ancora un grido popolare nelle preghiere del venerdì. Non sarebbe ora di farla finita con simili slogan?”. «Rispettiamo tutte le religioni monoteiste, comprese quella ebraica e cristiana – aveva risposto Rouhani -. Nel nostro libro sacro si parla molto di Mosè, che è il profeta degli ebrei, e il Corano loda Mosè, che sia benedetto. Il popolo ebraico ha sempre vissuto e vive in Iran pacificamente. Gli ebrei hanno i propri rappresentanti nel Parlamento iraniano, possono praticare la loro religione liberalmente. Ma questo è diverso dalle politiche del sionismo, che è cosa diversa dall’ebraismo. Noi condanniamo le politiche perseguite dal regime sionista nella regione, inclusa l’uccisione dei palestinesi. E condanniamo le politiche americane quando appoggiano unilateralmente questo regime. Voglio dire che il popolo iraniano può odiare Israele e le politiche sioniste, ma allo stesso tempo può amare l’ebraismo, i suoi profeti e il Libro».