di Nina Prenda
I parenti dicono che l’uomo, 22 anni, è stato rapito, torturato e giustiziato per aver manifestato contro l’organizzazione terroristica. Il corpo di Oday Nasser Al Rabay è stato lasciato davanti alla casa della sua famiglia durante il fine settimana. Sabato, molte dozzine di persone sono state filmate mentre partecipavano al suo corteo funebre gridando: “Hamas fuori!”.
Colpirne vari per educarne milioni. Le violenze del gruppo terroristico di Hamas contro gli oppositori non si placano. Emblematico, dopo le proteste contro il terrore della scorsa settimana svoltesi nel nord della Striscia di Gaza, a Beit Lahia, è diventato il caso del giovane palestinese di 22 anni Oday Nasser Al Rabay. I parenti dicono che l’uomo è stato rapito, torturato e giustiziato per aver manifestato contro l’organizzazione terroristica. Il corpo di Oday Nasser Al Rabay è stato lasciato davanti alla casa della sua famiglia durante il fine settimana. Sabato, molte dozzine di persone sono state filmate mentre partecipavano al suo corteo funebre gridando: “Hamas fuori!”. Secondo quanto riferito, Hamas ha minacciato i palestinesi che partecipano alle proteste contro il gruppo terroristico, ma questa sembra essere la prima volta che qualcuno è stato ucciso in relazione a queste.
Uomo di Gaza minacciato da Hamas
Oday non è stato l’unico soggetto del mirino di Hamas per essersi opposto all’organizzazione terroristica. Un uomo di Gaza che ora vive in Turchia, uno di coloro che aveva pubblicato la maggior parte dei filmati delle manifestazioni della scorsa settimana nel nord della Striscia, ha recentemente detto che alti funzionari di Hamas lo hanno minacciato per le sue attività. Il gruppo terroristico ha detto giovedì che le proteste erano contro Israele piuttosto che contro Hamas, nonostante rapporti, interviste e filmati dimostrassero il contrario.
Le urla di un bambino contro Hamas
Nella giornata di lunedì 31 marzo 2025, è emerso un filmato da alcuni gruppi Telegram israeliani. Il giorno prima, durante Eid al-Fitr, i membri di una famiglia di Gaza, feriti in un attacco israeliano, uscivano da un’ambulanza mentre maledicevano Hamas all’ingresso dell’ospedale. “Filma la nostra morte” urlava un bambino mentre veniva ripreso scendendo dall’ambulanza. “La gente ci capisce. Hamas, che Allah vi maledica, malfattori!” gridava il bambino. “Hamas viene a nascondersi tra la gente. Ecco, queste sono le nostre vacanze…” diceva un altro arabo. “Possa Allah pregare per noi”, concludeva. Nella clip, i membri della famiglia raccontano alle telecamere che gli agenti di Hamas si erano nascosti accanto a loro, il che ha portato all’attacco israeliano e li ha messi in pericolo di vita.
Gli ostaggi del 7 ottobre 2023
La prima fase della tregua con Israele ha visto Hamas rilasciare 33 donne, bambini, uomini civili sopra i 50 anni e coloro considerati “casi umanitari”, in cambio di circa 1.900 prigionieri palestinesi, tra cui oltre 270 ergastoli in relazione agli omicidi di dozzine di israeliani.
La seconda fase della tregua il piano avrebbero dovuto vedere il gruppo terroristico rilasciare 24 ostaggi ritenuti ancora vivi. Tutti sono giovani rapiti il 7 ottobre 2023, a seguito dell’attacco d’assalto contro il sud di Israele che ha causato l’uccisione di circa 1.200 persone ed il rapimento di 251 ostaggi, scatenando la guerra a Gaza.
Hamas tiene con sé anche i resti di 35 ostaggi uccisi, tra cui un ufficiale dell’esercito israeliano il cui corpo è stato rapito dopo essere stato ucciso mentre combatteva nella guerra di Gaza del 2014.