Membri delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam, braccio armato di Hamas (20 luglio 2017)

Leader di Hamas esorta i palestinesi nel mondo a uccidere ebrei ovunque

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
Sconcerto, ma anche reazioni e condanne sono sorti in seguito a una dichiarazione di Fathi Hammad, uno dei leader di Hamas, pronunciata durante una protesta sul confine tra la Striscia di Gaza e Israele lo scorso venerdì 12 luglio: “La nostra pazienza si è esaurita. Siamo sul punto di esplodere. Se questo assedio non viene annullato, esploderemo di fronte ai nostri nemici, con il permesso e la gloria di Dio. L’esplosione non sarà solo a Gaza, ma anche nel West Bank e all’estero”. “Dobbiamo attaccare tutti gli ebrei del mondo attraverso il massacro e l’omicidio”. Nel suo discorso, Hammad ha anche fatto appello ai palestinesi della Cisgiordania perché pugnalino gli israeliani e ha altresì affermato che Hamas avrebbe creato una fabbrica per produrre cinghie esplosive. Lo riporta The Times of Israel.

Un altro leader di Hamas, in anonimato, ha in seguito ha dichiarato a The Times of Israel che: “Queste sono affermazioni personali che non rappresentano Hamas. Non sono altro che commenti emotivi che potrebbe aver detto a causa dell’uccisione di uno dei nostri membri”. “Il nostro problema non è verso gli ebrei, ma verso l’occupazione e il movimento sionista che occupa la Palestina”.

Il portavoce in lingua araba del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Ofir Gendelman, ha twittato che Israele “dovrebbe usare [i commenti di Hammad] per raccogliere supporto e per rivelare qual è il vero volto di Hamas”.

Anche un certo numero di utenti palestinesi sui social media hanno contestato i commenti di Hammad. Fra questi, Ahmad Abu Artema, un attivista di Gaza, ha scritto: “Il nostro nemico è l’occupazione e non gli ebrei”.

Anche Saeb Erekat, segretario generale del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina OLP, ha condannato le dichiarazioni di Hammad, comunicando che “i giusti valori della causa palestinese includono l’amore per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza. La ripugnante dichiarazione del leader di Hamas, Fathi Hammad sugli ebrei non rappresenta alcuno di questi [valori]”. “La religione non dovrebbe essere usata per scopi politici”, ha aggiunto, dopo aver già dichiarato in una lo scorso mese di giugno di avere un grande rispetto per l’ebraismo, “una delle grandi religioni di Dio”.

Omar Shakir, il direttore del tavolo su Israele e Palestina per Human Rights Watch, ha definito “assolutamente vili” i commenti di Hammad e ha scritto su Twitter che “le richieste di uccidere basate sulla religione non hanno posto in un movimento per la libertà e dovrebbero essere relegate nella spazzatura della storia”.

Nickolay Mladenov, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha twittato riferendosi alle parole di Hammad: “Una dichiarazione pericolosa, ripugnante e incitante. Deve essere chiaramente condannato da tutti. Non può esserci compiacimento per tale retorica”.

Hamman corregge il tiro e si rifà alla posizione ufficiale di Hamas

Lo scorso 15 luglio, due giorni dopo la sua prima dichiarazione sul confine di Gaza, Fathi Hammad ha scritto in un post pubblicato sul sito web di Hamas di sostenere “la coerente politica adottata da Hamas di limitare la sua resistenza all’occupazione sionista che usurpa la terra della Palestina e profana i suoi luoghi sacri”, aggiungendo: “La nostra resistenza a questa entità usurpatrice continuerà in tutte le sue forme, sia che si tratti di lotta pacifica armata o popolare”. Il gruppo terroristico islamista, scrive The Times of Israel, ha infatti dichiarato che i primi commenti di Hammad non rappresentano la sua politica ufficiale.

Lo statuto di Hamas, che risale alla fine degli anni ’80, auspica la distruzione di Israele e non è mai stato cambiato, seppure Hamas abbia emesso un documento politico nel 2017 secondo cui “il conflitto con il progetto sionista non è un conflitto contro gli ebrei a causa della loro religione”.