di Paolo Castellano
Il primo ministro libanese Saad Hariri ha messo in guardia Hezbollah, affermando che non permetterà all’organizzazione paramilitare molto vicina all’Iran di intervenire nei conflitti al di fuori dei territori libanesi.
Come riporta Algemeiner, il 25 novembre Hariri si è rivolto all’Alto consiglio islamico, la sede ufficiale dei musulmani sunniti del Libano, spiegando le sue preoccupazioni: «Come abbiamo già detto nelle precedenti occasioni, non accetteremo le posizioni di Hezbollah che danneggiano i nostri fratelli arabi e la sicurezza e la stabilità dei nostri Paesi».
Il 22 novembre Hariri è ritornato in Libano dall’Arabia Saudita, dopo aver annunciato le sue improvvise dimissioni da Primo ministro per mezzo di un messaggio rilasciato il 4 novembre. Nel suo comunicato Hariri aveva detto di essere sfuggito a un imminente assassinio. Dopo essere atterrato a Beirut, il Primo ministro libanese ha intimato all’esercito del Paese di essere pronto ad affrontare “qualsiasi provocazione che possa innescare un conflitto” come “le minacce o le violazioni da parte del nemico israeliano”.
Nelle sue affermazioni del 25 novembre, Hariri ha dichiarato di aver rimandato le sue dimissioni su richiesta del Presidente del Libano pro-Hezbollah, Michel Aoun, con lo scopo di “discutere e negoziare le richieste per rendere neutrale il Libano e tenerlo fuori dai conflitti e dalle guerre nella regione mediorientale”. Hariri ha poi ribadito che non dovrebbero essere tollerati gli interventi militari di Hezbollah in altri conflitti arabi. L’organizzazione terroristica ha infatti combattuto accanto alle forze iraniane per supportare la dittatura di Bashar al Assad in Siria e alcuni dei suoi combattenti sono stati avvistati nei pressi del Kurdistan iracheno, luogo di un furioso assalto ordito lo scorso mese dall’Iran, dopo il referendum di settembre sull’indipendenza curda.
L’Arabia Saudita ha inoltre criticato Hezbollah nel corso delle ultime due settimane. Il 10 novembre, il ministro saudita degli Esteri Adel al-Jubeir ha bollato Hezbollah come “uno strumento delle guardie rivoluzionarie iraniane” e “un’organizzazione di terroristi di prima classe usata dall’Iran per destabilizzare il Libano e la regione mediorientale”.
Una possibile guerra fra Israele e Libano
Un’inchiesta elaborata da esperti ufficiali della NATO e diffusa a Ottobre dimostrerebbe che sta per scoppiare una nuova guerra tra Israele e Libano. Il documento descrive Hezbollah come “la più potente forza armata fuorilegge del pianeta”. Il report della NATO ha poi sottolineato che il gruppo terroristico attualmente ha istallato più di 100mila missili nel confine Nord di Israele.