Lo storico Sebag Montefiore su Sky News: «L’antisemitismo non è più un tabù»

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di Michael Soncin
Durante un’apparizione all’edizione britannica di Sky News, il noto biografo e storico londinese Simon Sebag Montefiore si è pronunciato sul preoccupante clima attuale riguardo al crescente antisemitismo, che sta rappresentando una grave minaccia per tutta la società occidentale, non solo per gli ebrei.

 

Bisogna lottare nuovamente

«In termini storici stiamo assistendo alla fine del tabù sull’antisemitismo, che è stato una delle conseguenze della guerra del 1945 e della Shoah. Un credito che 80 anni dopo, in un certo senso, si è esaurito. Siamo di fatto entrati in una nuova era. Un cambiamento enorme che nell’ultimo periodo ha interessato tutte le comunità ebraiche», ha detto il saggista al presentatore di Sky Trevor Phillips, come ha anche  riportato Jewish News.

«Molte delle cose che davamo per scontate nelle nostre democrazie, tra cui il tabù dell’antisemitismo, ora vengono messe in discussione e bisognerà
lottare di nuovo per ottenerle
».

Nelle proteste palestinesi riappaiono i cliché antigiudaici del Medioevo

Inoltre, ha affermato che parte del problema potrebbe essere dovuto ad alcuni manifestanti per i diritti dei palestinesi, che hanno sfruttato il momento per riportare a galla gli stereotipi antisemiti medievali, come quello sull’omicidio rituale dei bambini da parte degli ebrei, ma anche cliché del XIX secolo, che non si vedevano da tempo. «La calunnia, secondo cui gli ebrei usavano il sangue dei bambini cristiani per fare torte di matzah per Pesach, ha avuto origine nella Gran Bretagna medievale e ora si vede regolarmente nei manifesti, nei raduni anti-Israele, pro-Palestina».

Sebag ha poi detto che l’attuale governo laburista deve essere fiducioso nei confronti degli interessi dell’Occidente, in riferimento particolare all’approccio nel conflitto in corso nel Medio Oriente, sottolineando che: «Questo non significa che debbano rinunciare agli standard umanitari, che dovrebbero essere applicati tanto a Israele quanto a chiunque altro».

Sulla campagna a Gaza ha aggiunto: «Israele, in un certo senso, avrebbe potuto fare scelte migliori», puntualizzando che era fondamentale che sia Hamas che Hezbollah venissero sconfitti «ma non al costo di troppe vittime civili». Al tempo stesso lo storico ha anche messo in dubbio l’accuratezza dei numeri resi pubblici da Hamas sull’effettivo numero delle vittime. È infatti risaputo che Hamas ha oscurato il numero dei terroristi con il numero complessivo delle vittime.

Le democrazie devono vincere

 Successivamente ha ricordato il motivo per cui la democrazia, dopo il 1945, al termine della II Guerra Mondiale si è diffusa in tutto il mondo, ovvero per mezzo della vittoria degli Stati Uniti e degli alleati occidentali.

Al contrario, oggi, fa notare che i governi occidentali stanno facendo due passi avanti e al tempo stesso uno indietro, minando i nostri alleati. «Penso che sia l’Ucraina sia Israele siano due alleati che devono vincere. Dobbiamo dimostrare che in Occidente possiamo ancora vincere le guerre».