di Nathan Greppi
Le polemiche contro il leader del Labour Party Jeremy Corbyn non si placano. Dopo che due deputati ebrei hanno accusato il leader di fare poco contro l’antisemitismo, dimettendosi poi in segno di protesta, lunedì 16 marzo circa 500 persone si sono riunite a Londra per protestare fuori dal Parlamento Britannico: essi accusano l’attuale leader dei Laburisti, Jeremy Corbyn, di aver permesso all’antisemitismo di diffondersi nel suo partito.
Secondo il Times of Israel la manifestazione è stata organizzata dal Comitato dei Rappresentanti degli Ebrei Inglesi (BOD in inglese), e si è dovuta confrontare con una contro-manifestazione organizzata da 50 sostenitori di Corbyn, cosa che ha portato a piccoli scontri fisici. I manifestanti ebrei hanno gridato “vergogna!” e “feccia!” ai sostenitori del leader laburista, i quali, a loro volta, sostengono che le accuse di antisemitismo contro Corbyn siano motivate da interessi politici.
Jonathan Arkush, Presidente del BOD, ha gridato “quando è troppo è troppo!” nel corso della protesta, dopodiché ha chiesto a Corbyn di prendere una posizione decisa sull’argomento. “Jeremy Corbyn non è riuscito a compiere azioni significative, dando spazio ai razzisti,” ha detto alla folla. “Gli ebrei stanno abbandonando il partito.”
Oltre a organizzare la manifestazione, il BOD ha pubblicato una lettera aperta in cui accusa Corbyn di essersi “ripetutamente fatto vedere assieme a persone con opinioni palesemente antisemite,” ma allo stesso tempo “sostiene di non averle mai sentite o lette.” La lettera, indirizzata direttamente ad alcuni legislatori del Partito Laburista, aggiunge che Corbyn “è così ideologicamente inserito in una visione del mondo di estrema sinistra da essere istintivamente ostile alle comunità ebraiche mainstream.”
Uno dei manifestanti, il 67enne Richard Galber, ha dichiarato alla stampa che secondo lui Corbyn non è antisemita, ma tuttavia “vi è un nucleo di sentimenti antiebraici che sta attraversando il paese, ed è un peccato che Corbyn ne sia un rappresentante. Troppe delle persone a cui è legato sono antisemite.”
Dall’altro lato della barricata non mancano i teorici del complotto: una delle contro-manifestanti laburiste, Patricia Sheerin, ha detto di voler difendere Corbyn “dagli attacchi che gli sono stati indirizzati da certi gruppi sionisti legati a organizzazioni di estrema destra.” Li ha accusati di voler “rendere sfumato il confine tra antisemitismo e critica d’Israele”.
Un ulteriore scandalo che ha alimentato la protesta è dovuto a un commento su Facebook del 2012 ma venuto alla luce solo di recente: in quell’occasione, Corbyn prese le difese di un graffitaro che, in un murales nella zona est di Londra, aveva raffigurato un gruppo di banchieri e imprenditori, di cui alcuni ebrei, che giocavano a monopoli usando come tavolino degli uomini nudi. In seguito il murales venne cancellato.
Domenica 25 marzo, Corbyn ha dichiarato di aver sbagliato nel difendere l’autore del murale, e ha aggiunto di voler incontrare i rappresentanti delle comunità ebraiche. Tuttavia, questi ultimi hanno rifiutato la sua offerta.