L’Uefa giudica “non offensivo” lo striscione “Free Palestine” sventolato durante la partita di Champions League

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di Anna Coen
Un enorme striscione “Free Palestine” è stato srotolato dai tifosi del Paris Saint-Germain mercoledì sera durante la partita di Champions League contro l’Atlético Madrid, otto giorni prima della partita Francia-Israele in programma allo Stade de France.

Il messaggio, che copriva un’intera sezione degli spalti, raffigurava la Cupola della Roccia e includeva una mappa dell’intero Israele, della Cisgiordania e di Gaza con i colori della kefiah palestinese, negando così l’esistenza di Israele, uno dei più comuni tropi antisemiti oggi esistenti.

La UEFA ha però dichiarato che il PSG di Parigi non dovrà affrontare procedimenti disciplinari, poiché vieta solo i messaggi politici ritenuti offensivi o provocatori.

L’Associazione Ebraica Europea (European Jewish Association-EJA) ha scritto al Presidente UEFA Ceferin che qualsiasi striscione che neghi l’esistenza di Israele è antisemita: “Lo striscione non è un appello alla liberazione. È una richiesta di sradicamento degli ebrei”.

Il ministro degli Interni francese Bruno Retailleau ha criticato lo srotolamento di un gigantesco striscione “Palestina libera”, definendolo “inaccettabile”.

Questa manifestazione solleva interrogativi sulla sicurezza della prossima partita Francia-Israele, in programma il 14 novembre allo Stade de France. Le autorità francesi hanno confermato che la partita sarà seguita dal pubblico, in un contesto delicato in cui la Francia ospita la più grande comunità ebraica d’Europa e la più grande popolazione musulmana del continente.
Mentre l’Italia ha ospitato Israele a Udine sotto stretta sorveglianza, il Belgio ha scelto di trasferire la partita a Debrecen, in Ungheria, poiché nessuna autorità locale ha ritenuto possibile organizzare l’incontro sul proprio territorio.