di Ludovica Iacovacci
Porte aperte alla Casa Bianca per l’ultima celebrazione di Hannukkah dell’amministrazione Biden. La sera del 16 dicembre i leader e i sostenitori della comunità ebraica si sono riuniti nella sede della presidenza americana per celebrare l’ultima festa e incontro formale ebraico sotto la guida statunitense di stampo democratico (al via il conto alla rovescia che, il 20 gennaio, porterà all’insediamento del presidente Donald Trump). L’atmosfera dell’evento, tenutosi nella Sala Est della Casa Bianca, ha raggiunto un delicato equilibrio tra celebrazione e riflessione. I quasi 800 ospiti, tra cui membri ebrei del Congresso, leader della comunità, filantropi, sostenitori e giornalisti, si sono riuniti per celebrare la festa un po’ in anticipo, che inizierà la sera del 25 dicembre e durerà otto giorni.
Gli eventi della serata sono stati aperti dal second gentleman Doug Emhoff, marito della vicepresidente degli USA nonché candidata presidente sconfitta Kamala Harris, che ha raccontato delle festività ebraiche e degli eventi celebrati in casa loro. I due hanno piantato un albero di melograno il giorno del primo anniversario del massacro del 7 ottobre per onorare le vittime e gli ostaggi, ha detto Emhoff. “Anche se vedevamo l’antisemitismo continuare a crescere e aumentare nel nostro Paese e in tutto il mondo, andavo in giro con la testa alta, le spalle e il petto all’indietro, così orgoglioso di essere ebreo”, ha dichiarato il marito della vicepresidente. “E ovunque andassi, incoraggiavo la nostra comunità a fare lo stesso: a non rannicchiarsi e a non vivere mai nella paura. E nonostante questa piaga dell’antisemitismo, ci siamo uniti”.
Il presidente Joe Biden ha manifestato speranza e sostegno per Israele. “Ho imparato molto tempo fa che non bisogna essere ebrei per essere sionisti. Io sono sionista”. Ha detto che questa festività sarebbe stata passata con cuori pesanti essendo la seconda Hannukkah dopo gli orrori del 7 ottobre e l’ondata di antisemitismo negli Stati Uniti ed in tutto il mondo. “Ho fatto uscire più di 100 ostaggi”, ha detto il presidente americano. “Non mi fermerò finché non li avrò fatti uscire tutti. L’ho già detto molte volte in precedenza, il mio impegno per la sicurezza del popolo ebraico e la sicurezza di Israele e il suo diritto a esistere come Stato nazionale indipendente rimane ferreo”, ha affermato.
Biden ha detto di aver visto il potere della speranza e dello spirito ottimista del popolo ebraico nella sua vita e in quella della nazione di Israele. “Mi hanno insegnato così tanto sullo spirito ottimista del popolo ebraico. Soprattutto, mi hanno insegnato una cosa: non possiamo mai perdere la speranza: speranza, speranza, speranza”. Il suo ultimo messaggio di Hanukkah da presidente, ha detto, è di “aggrapparsi a quella speranza”.
“Fate brillare la vostra luce”, ha esortato Biden. “Fate brillare la luce dell’ottimismo. Soprattutto, mantenete la fede. Mantenete la fede. Che Dio vi benedica. Felice Hanukkah”.
Nel menù della festa presenti le sufganiyot, immancabili frittelle tipiche della tradizione ebraica per questa festa.