di Paolo Castellano
Il 9 giugno Pavel Filip, premier ad interim della Moldavia, ha dichiarato che sposterà l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. L’annuncio è arrivato nel pieno della crisi politica che in queste settimane sta imperversando nello stato moldavo: i giudici della Corte costituzionale hanno annullato la nomina del neo-presidente Igor Dodon per aver presentato in ritardo l’accordo di governo tra il partito filorusso e il partito europeista moldavi.
Se si dovesse concretizzare l’annuncio, la Moldavia sarebbe il primo stato europeo a trasferire la sua ambasciata nella capitale dello Stato ebraico. Come riporta Israel National News, la scelta diplomatica tuttavia si inserisce nell’acceso dibattito politico interno. L’ex primo ministro moldavo Pavel Filip – nominato per ora come capo del governo – ha inoltre fatto sapere che permetterà la vendita di un terreno per la costruzione della nuova ambasciata americana nella capitale Chisinau.
Appare abbastanza chiaro che da un lato il governo uscente non vuole cedere il passo ai nuovi eletti e dall’altro la futura coalizione non ha intenzione di rispettare il giudizio della Corte costituzionale.
«Ci troviamo in una situazione in cui dobbiamo prendere con urgenza queste decisioni nell’ambito dell’instabilità e incertezza politica nel paese, anche considerando gli ultimi sviluppi politici laddove ci sono partiti che hanno bloccato costantemente questi due progetti. Partiti che stanno tentando un’acquisizione illegale del potere», ha specificato Pavel Filip in una dichiarazione.
«Questi sono i due impegni che abbiamo assunto in precedenza e vogliamo essere certi che verranno rispettati indipendentemente da ciò che accadrà dopo le elezioni anticipate», ha sottolineato Flip. A dir la verità, non è ancora stato stabilito se ci saranno delle nuove elezioni. Per ora rimane solo il verdetto della Corte costituzionale che ha nominato Pavel Filip, primo ministro ad interim. Quest’ultimo ha poi sciolto il parlamento, indicendo nuove elezioni a settembre. Al momento la coalizone parlamentare a lui avversa non riconosce la sua autorità. Difficile capire come andrà a finire.
Tuttavia il Congresso ebraico mondiale ha accolto con soddisfazione la proposta di Pavel Filip. «Il governo della Moldavia ha confermato la sua fiducia nello stato di Israele», ha affermato Robert Singer, vicepresidente del gruppo ebraico.
Come riporta l’Ansa, la proposta sull’ambasciata è stata criticata dall’Autorità Palestinese e dall’Olp. «È una palese violazione della legge internazionale», hanno affremato gli esponenti palestinesi. Hanan Ashrawi dell’Olp ha poi aggiunto: «La Moldavia dovrebbe essere considerato uno stato canaglia per essere complice dei crimini israeliani».
Ricordiamo che oltre agli Stati Uniti anche Paraguay e Guatemala hanno inaugurato le loro sedi diplomatiche nella capitale israeliana. Secondo diverse dichiarazioni di Jair Bolsonaro, il Brasile potrebbe spostare a breve la propria ambasciata. Mentre la Romania e l’Honduras hanno promesso di trasferire le loro rappresentaze diplomatiche a Gerusalemme.