di Nathan Greppi
Martedì 13 marzo un trentenne svizzero, del quale le autorità non hanno rivelato il nome, è stato condannato a due anni di carcere dopo che, nel luglio 2015, ha aggredito un ebreo ortodosso a Zurigo. Come riporta il Jerusalem Post, in quell’occasione l’uomo dapprima fece il saluto nazista, e poi aggredì fisicamente l’ebreo, oltre a sputargli addosso. L’aggressione è avvenuta durante Shabbat a Wiedikon, il quartiere ebraico di Zurigo.
Oltre al carcere, la corte ha condannato l’aggressore a pagare 1000 franchi di multa (circa 854 euro) e darne altri 3000 di risarcimento alla vittima.
Quella non fu la prima volta che l’aggressore si rese protagonista di un atto di antisemitismo: nel 2013 fu condannato a due anni e sei mesi di carcere per un’altra aggressione. Tuttavia, in quell’occasione egli rimase rinchiuso solo per un anno a causa di un errore giudiziario.
Questo non è il primo caso, in anni recenti, in cui avviene un atto discriminatorio verso gli ebrei in Svizzera: nell’agosto dell’anno scorso, fece scandalo la notizia che un albergo svizzero mise un cartello che intimava agli ospiti ebrei di farsi la doccia prima di usare la piscina. Nonostante le polemiche che seguirono, non venne sporta nessuna denuncia.