Obama vs. McCain; il voto ebraico

Mondo

Le promesse sui siti elettorali.

Il 4 novembre si vota negli Stati Uniti per l’elezione del presidente; qualcuno ha detto che tutto il mondo dovrebbe eleggerlo, perché è su tutto il mondo che il presidente americano ha il “vero potere”. Sicuramente un certo potere ce l’ha sulle vicende mediorientali e sulla sicurezza di Israele; il voto ebraico è quindi qualcosa di cui sia Obama sia McCain si sono preoccupati. In particolare, il candidato repubblicano non ha mancato di sottolineare ogni atteggiamento o parola che Obama ha avuto e pronunciato a favore del dialogo con il mondo islamico. L’ultima carta l’ha giocata in Florida, lo Stato americano dove il voto della comunità ebraica è rilevante: John McCain ha criticato il Los Angeles Times che non ha reso pubblico un video che mostra i contatti tra Obama e Rashid Khalidi, oggi professore alla Columbia University ma in passato legato all’Olp di Arafat.

Anche la “morbidezza” verso l’Iran è stata criticata: “La posizione di Obama su Teheran e sul dossier del nucleare iraniano è da considerarsi estremamente immatura”, dice Nicolas Sarkozy e anche il giornale della sinistra israeliana Ha’aretz lo pubblica.

È interessante confrontare le opinioni in Israele con i dati sull’elettorato ebraico americano: secondo un sondaggio, pubblicato il 28 ottobre su Ynet News, il 46,4 per cento degli israeliani voterebbe per McCain, contro il 34 per cento che preferisce Obama; mentre negli Usa, il 67 per cento degli ebrei americani sostiene il candidato democratico Barack Obama, contro il 33 per cento che si schiera con il repubblicano John McCain, secondo un sondaggio svolto dalla New York University e riportato il sito web di Ha’aretz.

Ma che cosa hanno scritto sul proprio sito elettorale i due candidati, a proposito di Israele?

Nella sezione On Israel Obama promette di assicurare una forte Partnership tra Stati Uniti e Israele. “Barack Obama sostiene fermamente le relazioni tra Usa e Israele, crede che l’impegno primo e incontrovertibile degli Usa nel Medio Oriente debba essere la sicurezza di Israele, il più forte alleato degli Stati Uniti nel Medio Oriente. Obama sostiene questa vicinanza, dichiarando che gli Stati Uniti non prenderanno mai le distanze da Israele.
Sostenere il diritto di Israele all’autodifesa: Durante la guerra in Libano nel Luglio del 2006, Barack Obama si è levato con forza per il diritto di Israele di difendersi dalle incursioni di Hezbollah e dagli attacchi missilistici, promuovendo una risoluzione del Senato contro il coinvolgimento di Siria e Iran nella guerra ed insistendo che Israele non avrebbe dovuto essere spinto ad accettare un cessate il fuoco che non prevedesse la cessazione della minaccia dei missili di Hezbollah. Crede fortemente nel diritto di Israele di proteggere i propri cittadini.
Assistenza estera di sostegno a Israele: Barack Obama ha sostenuto costantemente l’assistenza estera a Israele. Difende e sostiene il pacchetto annuale del budget che riguarda sia l’assistenza militare sia economica a Israele. Ha richiesto la cooperazione continua degli Stati Uniti con Israele nello sviluppo dei sistemi di difesa missilistica”.

Sul sito di McCain, si parla di Israele nella sezione dedicata alla Jewish advisory coalition , dove si legge: “McCain sostiene Israele; crede che gli Stati Uniti e lo Stato ebraico siano i migliori alleati naturali e che questa alleanza sia perenne. Sostiene fortemente l’incremento degli aiuti militari a Israele e si impegna a far sì che Israele possa sempre mantenere gli standard qualitativi nel settore militare.
McCain è deciso a impedire la corsa iraniana alle armi nucleari. Si oppone alla partecipazione ad incontri al vertice con il presidente Ahmadinejad a causa delle sue posizioni negazioniste sulla Shoah”.

La sfida è aperta: Obama è avanti nei sondaggi, ma i timori dell’ultima ora riguardano, per i suoi sostenitori, la lealtà del voto bianco nell’urna. Sono pronti gli americani a un presidente nero? Come dice Beppe Severgnini, “Finché non lo vedo non ci credo”.