di Pietro Baragiola
L’Oktoberfest di Monaco di Baviera è una delle festività più celebri e goliardiche del mondo ma quest’anno ha fatto notizia per un motivo molto diverso: due italiani sono stati arrestati durante l’evento per aver fatto il saluto nazista (Hitlergruß).
I due 24enni, provenienti dalle provincie di Isernia e Matera, si stavano filmando a vicenda con gli smartphone mentre con braccio alzato e palmo aperto rivolto verso il basso compivano il saluto, venendo acclamati tra le risate e gli applausi dei loro compagni di bevute. Questo gesto ha lasciato però scioccati e indignati tutti gli altri visitatori, specialmente i tedeschi, che hanno subito segnalato l’accaduto alle autorità di sicurezza dell’Oktoberfest che hanno prontamente bloccato i due italiani e li hanno consegnati agli agenti della polizia di Monaco.
A Monaco, considerata la ‘capitale’ del nazionalsocialismo, le leggi contro gesti di questo tipo sono particolarmente severe e possono portare fino a 3 anni di prigione. Visto che i due trasgressori non possiedono una residenza permanente nel Paese e temendo una loro fuga prima di comparire in tribunale, la Procura di Monaco ha stabilito la loro detenzione fino al giorno del processo, la cui data, secondo il quotidiano Rosenheim, è ancora da definire.
L’Hitlergruß e le sue conseguenze
Usato in molti paesi prima della Seconda Guerra Mondiale, il “saluto romano” venne introdotto nel fascismo italiano a partire dal 1923. Veniva chiamato così perché molti membri del partito fascista credevano che questo gesto risalisse alla Roma imperiale e lo adottarono come simbolo per replicare la gloria di quei tempi. Tuttavia molti autori e studiosi hanno stabilito che questo saluto non viene mai menzionato dagli storici antichi e le uniche opere d’arte di quell’epoca mostrano gesti poco simili e dal significato molto diverso. Secondo gli esperti è molto più probabile che questo saluto risalisse all’epoca dei primi re medievali germanici a cui i soldati porgevano giuramento puntando in alto la spada ed esclamando “Heil!”.
Adolf Hitler era affascinato dallo spirito guerriero dei primi eroi germanici e decise di riutilizzare questo loro gesto, modificandolo e creando l’Hitlergruß (“saluto di Hitler” in tedesco). Durante il Terzo Reich (1933-1945) questo movimento del braccio con il palmo della mano aperto verso il basso divenne il saluto ufficiale tra tutti i cittadini tedeschi, simboleggiando la loro estrema lealtà verso il Führer. Tutti coloro che si rifiutavano di ripetere questo gesto andavano incontro a punizioni molto severe.
L’Hitlergruß era solitamente accompagnato dall’esclamazione “Heil Hitler!” e, durante i comizi, la folla vi rispondeva urlando ritmicamente tre volte “Sieh Heil!” (“saluto alla vittoria”). Lo stesso Hitler utilizzava spesso questo saluto in una forma modificata rispetto al popolo: teneva un braccio piegato all’altezza del gomito e il dorso della mano piegato indietro verso la spalla.
Con la fine del conflitto l’Hitlergruß venne considerato uno dei principali simboli dell’odio e della discriminazione hitleriana e diventò illegale in gran parte dei paesi europei, specialmente in Germania, Austria e Svizzera che stabilirono severe condanne per i trasgressori.
Tuttavia in Italia le leggi in materia non sono ancora così decisive: secondo la legge Scelba (n. 645 del 20 giugno 1952) successivamente modificata con la legge Mancino (n. 205 del 25 giugno 1993) l’Hitlergruß risulta punibile solo se coloro che lo compie ha l’intento di usarlo per incitare la violenza o rappresenta un serio rischio di ricostruzione del partito fascista.
La mancanza di una presa di posizione più forte sul tema è il motivo che ha portato i due 24enni italiani a compiere in maniera scherzosa questo saluto spregevole durante le festività dell’Oktoberfest, lo scorso 27 settembre, totalmente ignari delle conseguenze a cui potevano andare incontro. Oggi, arrestati con l’accusa di aver usato simboli di organizzazioni anticostituzionali, i due connazionali sono reclusi in attesa del processo che deciderà la pena per le loro azioni.
La storia dell’Oktoberfest
Con l’inizio dell’autunno, in Germania vengono celebrati i 16 giorni dell’Oktoberfest: la famosissima “Festa della Birra” che ogni anno accoglie milioni di visitatori tra le strade di Monaco.
Le sue origini risalgono al lontano 1810 quando il principe bavarese Ludwig, dopo aver preso in moglie la principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen, decise di festeggiare le nozze in un prato presso la periferia di Monaco, estendendo l’invito a tutti i cittadini. Questa celebrazione nuziale si estese per i successivi cinque giorni, terminando con una corsa di cavalli alla quale parteciparono persino i membri della famiglia reale.
Fu un evento così unico e goliardico che, a gran richiesta dei cittadini dell’intera Baviera, venne ripetuto l’anno successivo e quello dopo ancora, estendendosi a poco a poco da metà settembre fino alla prima domenica di ottobre e creando così la tradizione che oggi è chiamata “Oktoberfest”.
Alcune caratteristiche distintive vennero già introdotte dai primi anni: nel 1818 vennero aggiunte le giostre del celebre Luna Park dell’evento; nel 1850 presso il prato che fu la prima sede della festa (Theresienwiese, “prato di Teresa”) fu innalzata la Statua della Bavaria, oggi simbolo dell’evento.
A partire dal 1896 la fama di questa celebrazione raggiunse apici tali da portare le birrerie più importanti a rimpiazzare i piccoli chioschi iniziali con enormi padiglioni dove ogni anno vengono consumati 7,5 milioni di litri di birra. Il padiglione più grande è l’Hofbräu-Feshtalle che è in grado di contenere oltre 11.000 visitatori e negli anni ha visto la partecipazione dei volti più celebri della storia tra cui un giovane Albert Einstein che nel 1896 entrò a far parte dello staff dell’evento come elettricista e responsabile dell’allestimento dei tendoni.
Quando il regime nazista prese il potere in Germania, l’Oktoberfest venne utilizzato come strumento di propaganda e la “Festa della Birra” fu rinominata la “Grande Festa Popolare Tedesca”, diventando così una solenne e austera celebrazione dell’espansionismo del Reich.
Solo con il finire della guerra l’Oktoberfest riprenderà il suo carattere goliardico, grazie anche al rispetto delle nuove leggi tedesche che stabiliscono severe punizioni contro i sostenitori delle ideologie naziste e tutti i gesti che possono richiamare i crimini dell’odio.