Olimpiadi 2024: la delegazione israeliana parte per Parigi, in un clima di minacce e ostilità

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di Redazione
Tra una serie di minacce e un’accoglienza prevedibilmente ostile, la maggior parte della delegazione olimpica israeliana è partita lunedì pomeriggio per Parigi, in vista della cerimonia di apertura dei Giochi del 2024 che si terrà venerdì.

“Ci sentiamo come emissari dello Stato di Israele – i nostri atleti, ognuno di loro è qui per realizzare i propri sogni, ma c’è un altro livello, di missione nazionale”, ha detto Yael Arad, presidente del Comitato Olimpico di Israele, durante una conferenza stampa all’aeroporto Ben Gurion prima del volo, riporta il Times of Israel.

Arad ha detto che la delegazione spera ovviamente di tornare in Israele con delle medaglie, “ma la nostra prima vittoria è che siamo qui, che non ci siamo arresi, che dal 7 ottobre abbiamo partecipato a centinaia di gare… Ciò che ci guida è la bandiera di Israele”.

Le minacce agli atleti israeliani

In vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, gli atleti israeliani stanno affrontando un’ondata di preoccupanti minacce. Secondo quanto riportato da diversi media, nel fine settimana alcuni atleti e le loro squadre hanno ricevuto minacce di morte e telefonate minatorie.

Il primo messaggio inviato per mail era firmato da un’entità che si è identificata come “l’Organizzazione di Difesa del Popolo”, che non esiste. “L’Organizzazione per la Difesa del Popolo annuncia che intende danneggiare qualsiasi presenza israeliana alle Olimpiadi”, si legge nel messaggio, aggiungendo che ‘la lobby ebraica che controlla il Parlamento francese non deciderà più nulla’.

La lettera proseguiva dicendo che “il destino dei sionisti sarà come quello dei palestinesi di Gaza se i sionisti continueranno a minacciare tutti”. “Pertanto, non siete invitati a Parigi 2024. Se verrete, tenete conto che intendiamo ripetere gli eventi di Monaco 1972”, continuava la lettera, riferendosi al Massacro di Monaco in cui il gruppo terroristico Settembre Nero fece irruzione nel villaggio olimpico e prese in ostaggio gli atleti israeliani, uccidendone infine 11 e un agente di polizia tedesco.

“Vi aspetterà un attacco in ogni momento: in aeroporto, in albergo e nelle strade che appartengono solo a noi. Anche un’ondata di arresti contro la nostra organizzazione non ci impedirà di portare a termine il nostro piano. Preparatevi all’intifada!”, concludeva la lettera.

Gli atleti hanno continuato a ricevere messaggi di minaccia sui loro telefoni, scritti in ebraico stentato, nonché  telefonate da numeri stranieri che non hanno riconosciuto.

Addirittura, alcuni atleti , tra cui il portabandiera della Cerimonia di apertura, il judoka Peter Paltchik, e il nuotatore Meiron Amir Cheruti, hanno ricevuto inviti ai loro funerali. Uno screenshot del messaggio inviato a Cheruti mostrava il messaggio che lo invitava al suo funerale ed elencava la sua data di morte come 27 luglio 2024. Il messaggio includeva anche un link che presumibilmente conteneva le indicazioni per raggiungere il luogo del funerale.

Oltre alle preoccupazioni per la sicurezza, molti atleti si stanno preparando a un’accoglienza rabbiosa, con proteste fuori dalle partite, fischi all’interno degli stadi, rifiuto degli avversari di stringere loro la mano o altre provocazioni inscenate.

Il deputato di LFI: “la delegazione israeliana non è la benvenuta a Parigi”

Alle minacce si è aggiunta anche la dichiarazione di Thomas Portes, deputato francese della La France Insoumise (il partito di estrema sinistra capeggiato da Jean-Luc Mélenchon), che ha dichiarato, durante un comizio anti-Israele e pro-Palestina, che gli atleti israeliani non sono i benvenuti alle Olimpiadi di Parigi a causa della guerra contro Hamas a Gaza.

“Sono qui per dire che no, la delegazione israeliana non è la benvenuta a Parigi”, ha detto Portes durante la manifestazione. “Gli atleti israeliani non sono i benvenuti ai Giochi Olimpici di Parigi”.

Misure di sicurezza eccezionali

Di fronte a questa situazione, Israele sta adottando misure di sicurezza senza precedenti. Secondo il Telegraph, agenti armati dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno di Israele) saranno dispiegati a Parigi per proteggere la delegazione israeliana di 88 atleti.

Miki Zohar, ministro israeliano della Cultura e dello Sport, ha dichiarato che il budget per la sicurezza della squadra è stato raddoppiato. I preparativi per la sicurezza sono iniziati un anno fa, a sottolineare la portata della sfida.

Anche le autorità francesi stanno intensificando la sicurezza, con 40.000 agenti previsti per la cerimonia di apertura. La cooperazione tra i servizi di sicurezza israeliani e francesi è stata definita “eccellente” da fonti diplomatiche.

Un funzionario diplomatico ha dichiarato al Telegraph che la squadra israeliana parteciperà normalmente ai giochi e non si perderà nessun evento a causa dell’antisemitismo o dei sentimenti anti-israeliani a Parigi. Gli episodi di antisemitismo sono aumentati in Francia da quando è scoppiata la guerra tra Israele e il gruppo terroristico di Hamas il 7 ottobre dello scorso anno.

Nonostante queste minacce, Yael Arad, presidente del Comitato olimpico israeliano, sostiene che la squadra era preparata a questa eventualità. Gli atleti avevano ricevuto istruzioni su come reagire alle intimidazioni. Le autorità israeliane sottolineano che la minaccia non è limitata a ebrei e israeliani, ma è rivolta a “tutti coloro che credono nella democrazia”. Nel frattempo, il Comitato Olimpico Palestinese ha chiesto che gli atleti israeliani siano banditi dai Giochi di Parigi, citando “violazioni dei diritti umani”.