Olimpiadi al via

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“Non politicizzare i Giochi” è lo slogan più ripetuto in questi giorni a Pechino. Ma il capo della delegazione israeliana, Efraim Zinger, ricorda con amarezza gli episodi tutti politici di cui lo Stato ebraico è stato vittima in precedenti Olimpiadi. Quella di Monaco, ovviamente, con “11 atleti uccisi solo perché israeliani ed ebrei”, e Atene 2004, quando un judoka iraniano, Arash Miresmaeili, rifiutò di combattere con l’israeliano Ehud Vaks. “Ricordate quel famoso discorso di Martin Luther King, ‘ho un sogno’? Ecco – dice Zinger – anch’io ho un sogno, quello che un giorno saremo capaci di separare sport e politica”.

Ad oggi, evidentemente, non è così, anche se per il capo delegazione israeliano è importante fare ogni sforzo in questa direzione, e quindi anche essere presenti in Cina. Così anche il presidente Shimon Peres arriverà a Pechino, dove avrà incontri con autorità e direttori di giornali cinesi e risponderà alle domande di normali cittadini su un sito Internet.

Quella di Israele è come di consueto la delegazione più protetta nel Villaggio olimpico. Proprio la palazzina israeliana nel Villaggio fu l’obiettivo nel 1972 del tragico assalto del commando di terroristi palestinesi di Settembre Nero. E tutti i 43 atleti della squadra israeliana, prima di partire per la Cina, si sono raccolti sul monumento a Tel Aviv che ricorda gli 11 uccisi di Monaco.

Ma Zinger si sforza di ridimensionare gli allarmi.
“Il terrorismo è un fenomeno globale, e noi non siamo l’unico obiettivo”, dice il responsabile della spedizione. E scherza sulla precauzione di non esporre la bandiera sulla palazzina che ospita la squadra: “Siamo modesti – dice – ma speriamo di mostrare la bandiera sui pennoni quando vinceremo qualche medaglia”. “Qui comunque le misure di sicurezza sono meno visibili che ad Atene”, aggiunge Zinger. Significa che sono più efficaci? “Beh, per dire questo, aspettiamo il 25 agosto”.


Per separare veramente la politica dallo sport ci vorrà molto più tempo, dice Zinger. “Un passo importante – sottolinea – sarà fatto quando Israele e la Palestina, che ha un Comitato olimpico, saranno ammesse ai Giochi del Mediterraneo, dal quale adesso sono esclusi”. Una difficile convivenza, ma una causa in comune per due popoli, e forse anche un messaggio per gli organizzatori di Pescara 2009.