“Quando ho sentito la notizia, pensavo fosse uno scherzo”. Sono parole piene di stupore quelle pronunciate dal famoso cantante ebreo franco-algerino Enrico Macias quando ha saputo dalla BBC che fra i dischi rinvenuti nel nascondiglio di Osama Bin Laden moltissimi erano suoi. Ebbene sì: il temutissimo capo di Al Qaeda, il cui nome è arrivato all’occidente in seguito agli attacchi dell’11 settembre del 2001, era un grande amante della musica del cantante ebreo “pied-noir”, che non ha mai nascosto il proprio sostegno a Israele (nel 2006 ha pure ricevuto dal Ministero della Difesa Shaul Mofaz e da Shimon Peres una medaglia per il suo supporto all’esercito israeliano).
La collezione di Bin Laden, che conteneva dischi dal 1960 al 2001, è stata rinvenuta nelle case del leader terrorista a kandahar, in Afghanistan. Fra le registrazioni, molte voci di politici e diplomatici, come il Mahatma Gandhi, il padre della non-violenza.
“E’ stata una grande sorpresa anche perché io non conosco l’identità di chi compra I miei dischi – ha ammesso Macias -. Se sapeva che ero ebreo? Certamente, dato che le mie canzoni sono state bandite da molti paesi arabi. Ma so anche che molti in questi Paesi amano la mia musica orientale. Non so davvero perché le mie canzoni piacessero a Bin Laden, dato che parlano di pace e contro ogni violenza, e lui è stato sicuramente una delle persone più violente al mondo”.
Macias è nato in Algeria da una famiglia ebrea sefardita. Nel 1961 emigrò in Francia con sua moglie, così come moltissimi altri ebrei durante la sanguinosa guerra civile che sconvolse il paese.