Il Tehran Times del 27 febbraio riporta una notizia che viene da Tokio: mentre sale la tensione tra Iran e occidente sulla questione nucleare, lAsia mantiene la calma senza interrompere i legami cordiali con la repubblica islamica del cui petrolio ha disperato bisogno.
Il ministro degli Esteri iraniano Mottaki, dopo i difficili colloqui di Bruxelles di metà febbraio, si accinge a un tour nella più amichevole Asia: dopo Indonesia e Tailandia sarà il turno del Giappone.
Il Giappone che mantiene relazioni cordiali con lIran farà in modo che questo paese, importante nel campo dellenergia, non resti isolato nella comunità internazionale.
Nel 2004 il Giappone ha sottoscritto un contratto da due miliardi di dollari per lo sviluppo di Azedagan nella parte sud occidentale dellIran, che è una delle maggiori riserve petrolifere del mondo ancora non sfruttate.
La seconda economia mondiale deve ricorrere alle importazioni per quasi tutto il suo fabbisogno di petrolio, di cui il 15% viene dallIran, e si è aspramente scontrata con la Cina per avere accesso a petrolio e gas in acque contese e in Siberia.
Il Giappone è lunico paese ad aver subito un attacco nucleare e non può certo tollerare che vi siano altri stati in possesso di armi atomiche, dice un esperto. Ma aggiunge che se il Consiglio di Sicurezza Onu adotta sanzioni economiche contro lIran, e il Giappone vota a favore e la Cina contro, allora lIran può favorire questultima nella concessione di diritti di sfruttamento dei campi petroliferi. E improbabile che il Giappone interferire con la politica Usa in Iran, ma leventualità che lOnu possa ricorrere alle sanzioni non favorirebbe gli interessi nazionali del Giappone. E quindi credo che il Giappone cercherà di convincere lIran. Lagenzia per lenergia atomica IAEA si riunirà il 6 marzo per consegnare il rapporto sul programma nucleare iraniano.
La Cina, che è lunico paese asiatico ad avere diritto di veto al Consiglio di Sicurezza, ha inviato il vice ministro degli Esteri a Teheran per discutere della crisi.
La Cina ha bisogno dellIran per la sua vertiginosa crescita economica, basti pensare che il 13% delle importazioni di petrolio è fornito dalla repubblica islamica. Pechino si riferisce a Teheran anche per il momento delicato che attraversa a causa delle critiche internazionali e le misure punitive. Pechino vuole offrire a Teheran un lasso di tempo che salvi la faccia per ridurre le tensioni ed evitare le sanzioni.
Negli ultimi anni lIndia ha migliorato le relazioni sia con lIran sia con gli Stati Uniti: è di questi giorni la prima visita di Bush in India. E nonostante lo stallo nucleare, Nuova Dehli mira a garantirsi con lIran progetti per la costruzione di un gasdotto del valore di molti miliardi di dollari.
LIndia ha votato contro lIran alla IAEA, il che ha fatto infuriare gli alleati del Primo ministro Singh che è stato accusato di prosternarsi ai voleri degli Stati Uniti.