Il supermercato Hyper Cacher oggetto di un attentato nel gennaio 2015

Parigi non dimentica, a dieci anni dalle stragi di Charlie Hebdo e Hypercacher due importanti eventi in programma 

Mondo

di Roberto Zadik

Sono passati dieci anni da quel cruento gennaio parigino, quando nella capitale francese a due giorni di distanza due stragi terroristiche si susseguivano in rapida successione seminando panico e sconcerto. La prima avveniva nella redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, il 7 del mese  con l’irruzione dei fratelli Kouachi che cominciarono a sparare all’impazzata uccidendo dodici persone e poi  l’attacco al supermercato kasher Hyper Cacher in cui perdevano la vita  quattro persone fra cui il giovane Yoav Hattab, uno dei figli del Rabbino Benjamin Hattab.

In occasione di questi cupi anniversari,  martedì 7 gennaio nella capitale francese si è tenuta un’importante cerimonia di commemorazione per le vittime di Charlie Hebdo, fra le quali non si possono tralasciare vignettisti talentuosi come Cabu, Tignous e Wolinski autore di origine ebraica. È stato un momento assai toccante ma dai toni sobri seguendo la volontà delle famiglie delle vittime,  che si è svolto alla presenza del presidente Emmanuel Macron e del sindaco Annie Hidalgo.

Sempre in tema della rivista, il sito i24news  ha fatto sapere che in questi giorni ne è uscita  un’edizione speciale intitolata “Indistruttibile” che illustra con una caricatura in copertina un lettore sorridente seduto su un fucile d’assalto. Malgrado la tragedia, il giornale nato nel 1970 sulle ceneri del precedente Hara Kiri, mantiene la sua linea satirica dissacrante con una serie di caricature che inneggiano alla laicità e alla parodia di qualsiasi fanatismo in un’edizione straordinaria che ne conferma lo spirito corrosivo.

Nel suo editoriale il nuovo direttore che si firma con lo pseudonimo Riss successore di Charb, sottolinea che “la satira possiede la grande virtù di aiutarci con l’ottimismo a superare questi anni così tragici confermando il recente sondaggio secondo il quale il 76 percento dei francesi considera diritti fondamentali la libertà d’espressione e quella di caricatura”.

Riguardo alla commemorazione, tutto è cominciato verso le 11.30 fuori dai locali della rivista Charlie Hebdo, in rue Nicolas Appert con un corteo che si è poi spostato nel boulevard Richard Lenoir luogo dell’omicidio del poliziotto Ahmed Merabet per terminare alle 13.10 all’Hyper Cacher in porte de Vincennes.

Il giorno precedente,  lunedì 6 gennaio il presidente Macron ha ribadito davanti agli ambasciatori francesi che “non bisogna dare tregua alla lotta al terrorismo” qualificandolo come un pericolo che “rimane significativo nelle nostre società”. Il Ministro degli Interni Brunon Retailleau ha affermato su Le parisien che a dieci anni da queste stragi “la minaccia terroristica non è mai stata così presente come in questo periodo”.

Ricordando invece la strage del supermercato Hyper Cacher, il Crif Consiglio Rappresentativo degli ebrei francesi ha indetto, come ogni anno, una manifestazione che avrà luogo giovedì 9 gennaio davanti al supermercato. Un presidio che comprenderà anche una serie di dibattiti e riflessioni non solo su quello che è successo ma l’invito a un coinvolgimento istituzionale concreto nella lotta contro l’antisemitismo e il fondamentalismo e in nome della libertà d’espressione. A ridosso di questa ricorrenza il sito BFM in un articolo della giornalista Solenne Bertrand ha interpellato alcuni clienti dell’Hyper Cacher che hanno sottolineato come “malgrado il ricordo resti ancora vivo in noi” non hanno più timore quando vanno a fare la spesa “anche se  in molti esprimono una certa preoccupazione” riguardo all’aumento dell’antisemitismo in Francia. Sui muri dell’edificio campeggiano ancora oggi i nomi delle vittime della strage Philippe Braham, Yohan Cohen, Francois Michel Saada e Yoav Hattab.

Dolore ma anche voglia di normalità fra i clienti intervistati. Uno dei quali ha affermato “ogni volta che veniamo qui abbiamo una piccola fitta al cuore nel rispetto delle persone che sono purtroppo state uccise, ma continuiamo a vivere normalmente.” Un altra persona ha poi aggiunto “Un mio amico era inserviente lì ed è stato ucciso, dobbiamo restare vigili”. Anche nel comune confinante di Saint Mandè la ferita è ancora aperta all’interno dell’importante comunità ebraica locale anche se, come ha specificato il sindaco Julien Weil  della cittadina di Seine et Marne “abbiamo imparato a conviverci”. L’articolo ha reso noto infine che l’anno dopo l’attacco, il 10 gennaio 2016, davanti all’Hyper Cacher sono stati piantati cinque olivi voluti dal consiglio municipale di Saint Mandè per rendere omaggio alle vittime dell’antisemitismo.