di Ilaria Ester Ramazzotti
È stato inaugurato lo scorso 12 ottobre a Parigi dalla sindaca della città Anne Hidalgo un monumento alla memoria degli 11.450 bambini ebrei deportati dalla Francia tra il 1942 e il 1944, la maggior parte dei quali furono sterminati nei campi di concentramento. Alla cerimonia erano presenti alcuni sopravvissuti insieme ad altri sopravvissuti alla Shoah e a leader ebraici francesi, fra cui André Panczer del Conseil national pour la mémoire des enfants juifs déportés (Consiglio nazionale per la memoria dei bambini ebrei deportati). Ne parlano il Jerusalem Post e la stampa d’Oltralpe.
“L’aumento degli attacchi contro gli ebrei negli ultimi anni non può essere ignorato o minimizzato, poiché portano il segno di un male antico ma ostinato”, ha detto Hidalgo nel suo discorso, riferendosi specificamente all’attacco dello scorso settembre contro una famiglia ebraica nella vicina città di Seine-Saint-Denis e all’omicidio di Sarah Halimi, avvenuto lo scorso aprile proprio nel ventesimo arrondissement. “Nonostante l’antisemitismo assuma oggigiorno nuove forme, dobbiamo combatterlo in modo implacabile”, ha dichiarato la sindaca.
Il monumento inaugurato, creato dallo scultore spagnolo Casto Solano, presenta figure metalliche di bambini di varie dimensioni ed è una struttura volutamente semplice che rappresenta il connubio fra il coraggio forte e lo spirito trasparente dei bambini. L’opera si trova nello storico cimitero di Pere Lachaise, nel ventesimo arrondissement della capitale francese, dove sono stati eretti altri monumenti dedicati alle vittime di guerre e massacri.
La sindaca del ventesimo arrondissement Frederique Calandra ha spiegato che molti dei bambini deportati provenivano effettivamente da questo quartiere, che fu anche un luogo strategica della resistenza ebraica contro il regime nazista. Calandra ha nell’occasione affermato che l’ente pubblico da lei guidato è impegnato “a combattere quotidianamente tutte le ideologie di esclusione, la xenofobia, gli altri estremisti e prima e soprattutto l’antisemitismo” che “sta emergendo di nuovo”.
Parlando a nome del Conseil national pour la mémoire des enfants juifs déportés, l’associazione promotrice dell’evento, Panczer ha lodato il Comune di Parigi, in particolare il vicesindaco responsabile della commemorazione Catherine Vieu-Charier per la realizzazione della statua commemorativa, ma ha tuttavia criticato la posizione presa dalle autorità francesi sull’attuazione di una decisione dell’Unione Europea del 2002 finalizzata a istituire una giornata in memoria della Shoah e per la prevenzione dei crimini contro l’umanità. “Nel 2009, la Francia ha modificato quel giorno trasformandolo in una giornata commemorativa del genocidio, ma questo termine genera la banalizzazione dell’Olocausto nello spirito degli insegnanti e dei giovani studenti – ha sottolineato -. La Shoah e la ‘soluzione finale’ perdono così la loro particolare specificità antisemita; il lavoro che abbiamo fatto con gli insegnanti nelle scuole e nelle scuole superiori perderebbe la sua essenza se non spiegassimo la differenza tra genocidi”.