di David Fiorentini
I procuratori federali californiani hanno dichiarato che l’accusa non richiederà la pena di morte per l’attentatore della sinagoga Chabad di Poway, California.
Per chi non si ricordasse, l’ultima sera di Pesach dell’Aprile 2019, un ex studente di infermeria di 22 anni, John T. Earnest, entrò nei locali della comunità ebraica e aprì il fuoco con un fucile semiautomatico. Nella sparatoria, perse la vita la sessantenne Lori Gilbert-Kaye e furono ferite tre persone, tra cui una bambina di 8 anni e il rabbino.
Subito dopo l’attacco, Earnest ha chiamato le forze dell’ordine per costituirsi, dichiarando di aver agito poiché gli ebrei starebbero cercando di “distruggere tutti i bianchi”.
Lo scorso luglio Earnest era stato dichiarato colpevole di omicidio e altri capi d’accusa, ma l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di San Diego aveva supportato l’opzione di un ergastolo senza possibilità di libertà vigilata.
Una nuova linea, tra l’altro, che nasce direttamente da una volontà del Procuratore Generale degli Stati Uniti Merrick Garland, il quale, da due mesi a questa parte, ha bloccato le esecuzioni federali, affinché il Dipartimento di Giustizia possa condurre un’approfondita revisione delle sue procedure penali.
Adesso che la decisione ufficiale è stata resa nota dalla Corte Federale di San Diego, non resta che attendere la sentenza definitiva, prevista per il 30 Settembre.