Per il presidente tunisino Saied, l’uragano Daniel è “sionista”

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di Nathan Greppi
Hanno fatto discutere le esternazioni del Presidente della Tunisia Kais Saied, il quale la sera di lunedì 18 settembre ha sostenuto che ci sarebbe una presunta cospirazione sionista dietro all’uragano Daniel, abbattutosi con violenza nelle ultime settimane sulla Libia e altre aree del Mediterraneo (in Libia ha causato delle inondazioni che hanno provocato oltre 3.000 morti e 10.000 dispersi).

“Per quanto riguarda l’uragano Daniel, non si sono nemmeno presi la briga di mettere in discussione l’origine di questo nome. Chi è Daniel? È un profeta ebreo”, ha detto nel corso di un incontro con il Primo Ministro Ahmed Hachani e altri membri del governo. “Perché è stato scelto il nome Daniel? Perché il movimento sionista si è infiltrato, lasciando le menti e tutti i pensieri in un coma intellettuale totale”. In realtà, come spiega il sito Open, si tratta di una bufala, dal momento che a scegliere il nome è stato il Servizio Meteorologico Ellenico.

Saied si è recentemente opposto a qualunque tentativo di aprire relazioni diplomatiche ufficiali con Israele: “La normalizzazione di cui parlano non esiste nemmeno come parola per me. Equivale ad alto tradimento contro il popolo palestinese e i suoi diritti in Palestina, in tutta la Palestina”. Negli anni ’90 vennero aperti degli uffici di rappresentanza tra i due paesi a Tel Aviv e a Tunisi, chiusi nell’ottobre 2000 dall’allora Presidente tunisino Ben Ali, interrompendo le relazioni diplomatiche.

Questa non è la prima volta che Saied è al centro di polemiche antisemite: nel 2021, stava discutendo delle proteste scoppiate a Mnihla, un sobborgo della capitale Tunisi, a causa della situazione economica nel paese. Da ciò che emerse in un video pubblicato sul profilo ufficiale della Presidenza tunisina, sembrò che in quell’occasione abbia accusato gli ebrei di essere i responsabili dell’instabilità nel paese. Lui tuttavia respinse le accuse, definite “una calunnia”.