di Nathan Greppi
Il Museo di Auschwitz ha recentemente contestato Diritto e Giustizia (PiS in polacco), principale partito della coalizione di governo in Polonia, per aver utilizzato immagini di Auschwitz per fare una campagna politica.
I fatti, riportati dalla BBC, sarebbero i seguenti: in vista di una manifestazione antigovernativa della scorsa domenica, un giornalista vicino all’opposizione, Tomasz Lis, avrebbe twittato che il presidente polacco Andrzej Duda dovesse essere rinchiuso in una “camera”. Benché avesse in seguito specificato che con questo termine intendeva che dovesse essere rinchiuso nella cella di una prigione, c’è chi lo ha interpretato come se volesse mandare il premier in una camera a gas.
In seguito il PiS, per scoraggiare le persone dal prendere parte alla manifestazione, ha pubblicato sui social un video in cui comparivano il cancello di Auschwitz, con la scritta Arbeit Macht Frei (“Il lavoro rende liberi”) e il tweet di Lis, per poi chiedere: “Vuoi davvero marciare sotto questo slogan?”.
Immediata la reazione del Museo di Auschwitz, che su Twitter ha condannato duramente il video: “Strumentalizzare la tragedia di coloro che hanno sofferto e sono morti nel campo di concentramento nazista tedesco – da ogni parte dello spettro politico – è un insulto alla memoria delle vittime. È un’espressione triste, dolorosa e inaccettabile della corruzione morale e intellettuale del dibattito pubblico”.
Le critiche sono arrivate anche da singoli esponenti del PiS. Inoltre, lo stesso Duda, sostenuto dal PiS di cui è alleato ed ex-membro, ha twittato che le vittime della Shoah non possono essere strumentalizzate per fare propaganda politica. “Il ricordo delle vittime dei crimini tedeschi ad Auschwitz è sacro e inviolabile. La tragedia di milioni di vittime non può essere usata a fini di lotta politica. Questo è un atto indegno per il quale non ci sono scuse”, ha dichiarato.
(Foto: Wikipedia. Autore: Dnalor 01)