Quell’indifferenza colpevole della Svezia, in prima linea nel boicottaggio di Israele

Mondo

di Davide Foa

sveziaEsiste un’associazione in Svezia, chiamata Palestinagrupperna (PGS),  le cui proteste sembrano avere grande successo, secondo quanto racconta nel suo blog su “The Times of IsraelAnna Berg.

“Un piccolo gruppo con un grande potere” la definisce Berg, “una piccola, estrema, attiva e molto rumorosa organizzazione pro-palestinese”, i cui successi mostrano tutta le debolezza e la scarsa integrità della Svezia. Un paese che, secondo la blogger, nasconde, dietro ai principi di neutralità, tutta la sua indifferenza.

Un’indifferenza assolutamente nociva; che lo si voglia o meno una posizione la si prende sempre: la Svezia è passata “dalla parte del diavolo”.

E così, una compagnia svedese, Oatly, a seguito delle rumorose proteste del PGS, ha smesso di comprare Vitamina D dal suo fornitore israeliano.

Ma non basta. La TV 4 svedese ha deciso di rimuovere in modo permanente un episodio di un popolare programma di cucina. Il motivo? Non andava bene la frase di Tina Nordstrom, famosa chef, che, girando per Israele, aveva definito Gerusalemme “cuore di Israele”.

Neutralità e indifferenza hanno permesso a un piccolo gruppo di contestatori di far avanzare, nella “democraticissima” Svezia, il boicottaggio contro Israele.

“L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita, Perciò odio gli indifferenti”. ( A. Gramsci)