di Nathan Greppi
Il Community Security Trust (CST), organizzazione che monitora l’antisemitismo nel Regno Unito, ha recentemente pubblicato un rapporto semestrale che dimostra, con dati e statistiche, come gli episodi d’odio nei confronti gli ebrei siano fortemente aumentati nel paese durante i fatti avvenuti a maggio tra Israele e Gaza.
Come riporta anche il Guardian, sono stati registrati 1.308 episodi di antisemitismo da gennaio a giugno 2021, il 49% in più rispetto ai primi sei mesi del 2020, quando erano 875. Il CST sostiene che ciò è dovuto principalmente all’Operazione Guardiani delle Mura, come viene chiamata quella che ha avuto luogo a Gaza a maggio; un’altra ragione, secondo loro, è stata la diminuzione in quel periodo delle restrizioni legate al Covid, che ha permesso a molti di sfogare di colpo la rabbia repressa durante la quarantena. Infatti, dei 1.308 casi sopra citati ben 639 sono avvenuti solo nel mese di maggio, quasi la metà del totale.
In generale, ogni anno nel periodo gennaio-giugno gli episodi di antisemitismo nel Regno Unito sono aumentati quasi costantemente: nel 2013 erano 223 negli stessi mesi, 786 nel 2017 e 911 nel 2019. Solo nel 2020 c’era stato un calo rispetto all’anno precedente, salvo poi aumentare di nuovo.
Il 2021 era iniziato positivamente: a gennaio il numero di episodi era 89, il più basso mai registrato dal dicembre 2017, quando erano 86. Il rapporto ha anche registrato 13 casi di Zoombombing, quando eventi su Zoom a tema ebraico vengono infiltrati e sabotati da provocatori estremisti. Altri bersagli maggiormente colpiti rispetto al passato erano studenti e docenti: nei primi sei mesi del 2021, erano 84 gli incidenti antisemiti relativi al mondo universitario, di cui 57 nel mese di maggio; in totale, sono triplicati rispetto ai 28 casi di questo genere avvenuti da gennaio a giugno 2020. Anche le aggressioni fisiche sono aumentate, passando da 52 nella prima metà del 2020 alle 87 del 2021.
(Fonte foto: The Guardian)