di Ilaria Ester Ramazzotti
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, circa 5 mila ucraini di religione ebraica hanno raggiunto la Germania in qualità di rifugiati. Lo ha riferito questo mese al Jerusalem Post il commissario del governo federale per la vita ebraica in Germania e la lotta all’antisemitismo Felix Klein, intervenuto anche alla Conferenza dei rabbini europei svoltasi il primo di giugno a Monaco di Baviera.
Il funzionario ha riferito che la nazione tedesca “sta accogliendo rifugiati ebrei come aveva fatto dopo la caduta dell’Unione Sovietica nei primi anni ’90, quando il governo dell’allora Repubblica Democratica Tedesca aveva elaborato un programma di immigrazione specifico per gli ebrei provenienti dall’ex URSS”. Anche oggi, ha sottolineato Felix Klein, la Germania ha dato agli ebrei in fuga dall’Ucraina uno status particolare e diverso rispetto agli altri rifugiati accettati in Germania, con più diritti. La principale “differenza è che possono iniziare a lavorare subito, ricevendo dei permessi di lavoro fin dall’inizio”. Ma la procedura per i rifugiati ebrei è diversa anche perché possono richiedere la cittadinanza attraverso gli uffici della comunità ebraica. Essere un rifugiato ebreo in Germania “è una posizione privilegiata, rispetto ad altri richiedenti asilo”, a causa del doloroso passato legato alla Shoah.
La Germania deve inoltre ricevere una serie di richiedenti asilo ebrei dalla Russia. “La cosa davvero fantastica è che tutte le procedure amministrative necessarie possono essere eseguite all’interno della comunità ebraica, le persone non devono recarsi in un ufficio dello Stato – ha affermato il funzionario -. Fortunatamente, nelle nostre comunità ebraiche abbiamo molte persone che parlano ucraino o russo, un fatto molto positivo per loro”.
Il governo tedesco sta altresì cercando di salvare i sopravvissuti alla Shoah ucraini. “Stiamo attivamente cercando di riunire i sopravvissuti con la Claims Conference, la Croce Rossa e altre organizzazioni che forniscono aiuti umanitari – ha affermato -. È davvero commovente che cento persone di età pari o superiore a 90 anni vengano dall’Ucraina alla Germania. Molti di loro sono sopravvissuti all’Olocausto, sono persone che hanno dovuto fuggire dai tedeschi e, alla fine della loro vita, sono venute in Germania per cercare rifugio. Questo è davvero qualcosa di incredibile”. Parrebbe infine che alcuni rifugiati abbiano richiesto asilo alla Germania anche a causa dei tempi più lunghi riscontrati nel fare aliyah in Israele.
Antisemitismo in aumento in Germania
Sempre nel mese di giugno, il governo tedesco ha reso noto di aver rilevato nel Paese un notevole incremento dell’antisemitismo. I reati antisemiti commessi in Germania nel 2021 sono infatti aumentati del 29% rispetto al 2020, secondo un rapporto del governo pubblicato lo scorso 7 del mese. Il rapporto è a cura dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione e si basa sulle statistiche riportate a maggio dall’Ufficio federale della polizia giudiziaria.
Nel 2021 sono stati in particolare rilevati 3.027 episodi antisemiti rispetto ai 2.351 del 2020. La stragrande maggioranza era legata all’estremismo di destra, ma è in aumento anche l’antisemitismo estremista islamico, con 122 casi segnalati rispetto ai 26 dell’anno precedente.
La maggior parte delle denunce presentate alla polizia riguardano dichiarazioni e pubblicazioni illegali, dalla negazione della Shoah ad altre forme di incitamento all’odio vietate in Germania, ma sono stati registrati anche attacchi a persone e sinagoghe.