di Ilaria Ester Ramazzotti
A una settimana dalle elezioni amministrative locali che si svolgeranno il 17 settembre prossimo a Berlino, la comunità ebraica della capitale tedesca ha celebrato la scrittura del suo decimo Sefer Torà insieme a un gruppo di rifugiati siriani. Ne parlano il Jerusalem Post del 15 settembre e altre testate ebraiche.
L’evento, svoltosi nella sinagoga di via Münstersch, è stato proposto dal rabbino della città Yehuda Teichtal, che ha invitato una decina di giovani siriani con le loro famiglie a festeggiare insieme ai centocinquanta membri della comunità intervenuti per l’occasione.
“Noi cerchiamo di vivere la nostra vita in pace – ha dichiarato Teichtal -. La Torah ci insegna ad amare l’umanità nel suo insieme e ad andare sempre incontro a chi ha bisogno”. “Purtroppo, assistiamo a comportamenti di persone che cercano di diffondere odio, sfruttando la paura e l’incertezza di questi tempi”, ha aggiunto senza nominare individui o partiti politici. “Questo tipo di comportamenti è lontano dai costumi e dai valori ebraici. Non dobbiamo dimenticare che, indipendentemente dall’epoca, e non importa quali siano gli argomenti politici, dobbiamo sentirci uniti e guardare insieme avanti verso tempi di pace”. Rivolgendosi ai bambini siriani, il rabbino ha poi detto che “il Signore ci ha portati in questa parte del mondo, e vorrei che facessimo del nostro meglio per permettere a tutti di vivere insieme in pace”.
Dopo la cerimonia svoltasi nella sinagoga, i partecipanti hanno sfilato per le strade della città portando il nuovo rotolo della Tora. Alcuni bambini della comunità ebraica hanno sfilato a fianco dei giovani profughi portando candele. Teichtal ha lodato la sfilata come espressione di “un’alleanza tra Dio e noi tutti per vivere la nostra vita insieme e in armonia.”
L’accoglienza del decimo rotolo della Tora della sinagoga è stato uno dei tanti eventi organizzati da Teichtal, che celebra altresì vent’anni di attività nella comunità ebraica di Berlino. Il rabbino aveva già lavorato in favore dei rifugiati della città raccogliendo vestiti, coperte e altri materiali di consumo, invitandoli a eventi della comunità e coordinando incontri tra i bambini della scuola ebraica ortodossa Chabad, di cui è direttore, e bambini siriani.