Ritrovato negli archivi di Buenos Aires il passaporto originale che permise il regolare espatrio di Eichmann da Genova per lArgentina nel 1950. La scoperta è stata appena fatta da una studentessa argentina impegnata nella sua tesi di laurea. Si tratta di un cartoncino piegato in quattro, su cui c’è una foto autentica dell’ex gerarca, semicalvo con occhiali rotondi, una camicia, una giacca e un papillon. E poi le generalità: Ricardo Klement, nato a Bolzano il 23 maggio 1913, apolide, di professione tecnico. Il documento è convalidato da due timbri rossi, uno più grande del Comitato internazionale della Croce Rossa ed uno più piccolo del consolato argentino a Genova.
A differenza di quanto avvenuto per altri ex gerarchi nazisti tedeschi o croati (Martin Borman, Joseph Mengele ed Ante Pavelic) che hanno mantenuto zone d’ombra sulla vita trascorsa in territorio argentino dopo la seconda guerra mondiale, si sapeva praticamente tutto dei dieci anni trascorsi da Eichmann a Buenos Aires fino a quando l11 maggio 1960 fu sequestrato da un commando del Mossad e portato a Tel Aviv. Si sapeva il nome falso, che aveva lavorato come tecnico a Tucuman e che poi si era trasferito a Buenos Aires per entrare nella Mercedes Benz. Nessuno aveva però mai visto i documenti della fuga.