I giovani, le loro turbolenze, le potenzialità e le loro fragilità, la loro capacità di fare gruppo, di trovare sempre nuove fonti di ispirazione per cambiare, per crescere. La sesta edizione del Festival di Letteratura e Cultura Ebraica di Roma è dedicato proprio ai giovani e infatti il tema portante dei cinque giorni di iniziative romane prende il titolo di “Un paese per giovani”.
Per il sesto anno consecutivo la Comunità ebraica di Roma insieme al Comune di Roma, alla Regione Lazio, all’Ucei e all’Ambasciata d’Israele in Italia, ospita intellettuali, scrittori, ed artisti di respiro internazionale per “mostrare tutte le sfaccettature e le differenze insite nella cultura ebraica” e al contempo dare il proprio contributo al dibattito su temi di più scottante attualità.
Sabato 20 luglio il Festival si apre con la “La Notte della Cabala” con due iniziative di grande interesse: ai Giardini del Tempio Saverio Campanini e rav Roberto della Rocca parlano della storia del simbolo ebraico per eccellenza, la Stella di David (ore 22.00), seguita dalla lezione di Yarona Pinhas – una delle pochissime donne esperte di Cabbalà – sul tema “Toccare il cielo con un dito” (ore 23.30).
All’Isola Tiberina invece Roberto Saviano, Raiz, e i Radicanto presentano uno spettacolo inedito, realizzato appositamente per il Festival, dal titolo “Il ghetto sul Tevere. Monologhi e Musica dalla storia degli ebrei di Roma” (ore 22.30).
Nella notte di sabato, dalle 22.30 all’1.30 ci sarà spazio anche per la visita guidata alla mostra “Survivor. Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers” esposta al Museo ebraico di Roma.
Tra domenica e giovedì numerosi gli scrittori ed autori che parleranno dei loro ultimi lavori: lo scrittore inglese Benjamin Markovits, autore di “Un gioco da grandi” e l’israeliano Dror A. Mishani, autore di (“Un caso di scomparsa”, Guanda); martedì 23 il giallista Assaf Gavron che in Italia ha pubblicato per Giuntina il romanzo “Idromania”. E poi ancora ci sarà spazio per la cucina con la scrittrice Francesca Segal, autrice de “La cugina americana” (Bollati Boringhieri).
La chiusura del festival, giovedì 25 luglio, è affidata a due spettacoli: ai Giardini del Tempio un ricordo di Primo Levi, con letture tratte da «Se questo è un uomo», interpretate da Maria Rosaria Omaggio e accompagnate dalle danze di Mario Piazza; mentre al Palazzo della Cultura si terrà il concerto del giovane gruppo israeliano “The Shuk” che rivisita le musiche della tradizione ebraica in chiave “worldmusic”.
Il programma completo delle iniziative sul sito festivaletteraturaebraica.it