La Duma, il parlamento russo, ha approvato una legge che rende illegali la negazione dell’Olocausto e la “riabilitazione al nazismo”. I colpevoli rischiano una multa fino a 8.300 dollari e addirittura il carcere fino a 3 anni.
Per diventare operativa, la proposta di legge deve essere ora approvata dal Consiglio Federale.
“La riabilitaizone del nazismo non è solo un’offesa al passato e una derisione dei milioni di vittime – ha dichiarato in parlamento il capo del Comitato per la Sicurezza, Irina Yarovaya, principale sostenitrice dell’iniziativa -. Ma è anche un colpo al futuro, un’istigazione a nuovi crimini contro la pace e la sicurezza”.
La proposta era già stata avanzata qualche anno fa, ma sono i recenti episodi antirussi in Ucraina e la politica del nuovo governo ucraino, che definisce la propaganda russa “fascista”, ad avere rinnovato l’interesse nei confronti di questa legge.
La Russia potrebbe così aggiungersi ai numerosi paesi (17 in tutto) in cui la negazione della Shoah è già vietata. Fra questi però manca ancora l’Italia, in cui, come è noto, è in corso un grande dibattito.