di Roberto Zadik
Nell’epoca fra Impero Ottomano e la Shoah, la città greca di Salonicco ospitava un’ importante comunità ebraica della quale ora, dopo le deportazioni e gli orrori del nazismo, resta solo un ricordo. Infatti meno di mille ebrei attualmente sono presenti sul territorio con tre sinagoghe attive. Secondo il sito di Algemeiner, la città a Nord della Grecia, ora avrà il suo Memoriale della Shoah come è stato annunciato nell’incontro di settimana scorsa fra il premier israeliano Netanyahu e il Primo Ministro Tsipras.
Stando alle fonti, l’edificio che verrà costruito in questi mesi intende rendere omaggio a una delle comunità ebraiche più importanti del mondo occidentale, centro dell’ebraismo sefardita per più di 450 anni. Meta ebraica preferenziale degli ebrei cacciati dalla Spagna nel 1492 la comunità di Salonicco prosperò per secoli raggiungendo il massimo della sua popolazione durante l’impero Ottomano che la considerava Turchia con un massimo di 90mila ebrei tanto che venne definita da Samuele Usques, autore ebreo portoghese del 16 secolo “la metropoli di Israele, la città della Giustizia, la madre di Israele al pari di Gerusalemme”.
Luogo di importanti commerci per ebrei e non ebrei, la città all’inizio del Novecento vide una diminuzione della presenza ebraica che arrivò a 56mila persone rimaste. Proseguendo con una breve storia della Salonicco ebraica, l’articolo del sito tedesco Algemeiner, racconta che agli albori del movimento Sionista, un giovane Ben Gurion e Yitzhak Ben Zvi visitarono la città di Salonicco per studiare la sua società ebraica come modello per il futuro stato ebraico. Ma questo sogno finì con l’occupazione nazista della città da parte dei nazisti e la deportazione dal 1943 degli ebrei locali verso i lager di Auschwitz Birkenau in cui secondo i dati storici morì il 96 percento della popolazione ebraica. Un bilancio di una gravità che lascia senza fiato a settantadue anni dalla fine dei lager e al quale il nuovo Memoriale renderà omaggio.
Secondo le aspettative, l’edificio dovrebbe essere completato entro due anni e a ricordando la Shoah l’ambasciatore greco in Israele, Kostantinos Bikas, ha detto al sito JNS.org “L’Olocausto è uno dei peggiori crimini mai commessi e per questo la sua storia dovrà sopravvivere nel rispetto di tutte quelle vite ebraiche terminate e nella speranza che quelle irripetibili sofferenze non si ripetano in futuro. Il Museo per la Memoria dell’Olocausto di Salonicco custodirà la memoria della Shoah e la trasferirà alle generazioni future.” Grande emozione durante l’incontro fra Nethanyahu e Tsipras assieme ai figli,ormai cresciuti dei sopravvissuti all’Olocausto greco come Moshe Ha Elion, che ha acceso una candela quest’anno in Israele durante la cerimonia di Yom Ha Shoah e ha presentato una targa da apporre al futuro Museo di Salonicco. Fra le istituzioni, oltre ai due premier, Nethanyahu e Tsipras, il presidente cipriota Nicos Anastasiades e il sindaco di Salonicco Yiannis Boutaris.
Nel suo discorso, Tsipras ha sottolineato le tappe della storia comune fra la Grecia e Israele e l’importanza del futuro Museo nella conservazione della Memoria dell’Olocausto. Il sindaco di Salonicco ha ricordato come “Non possiamo costruire il futuro senza conoscere il passato” mentre Nethanyahu ha parlato della storia di Salonicco, in cui i nazisti hanno “distrutto quasi completamente la straordinaria e forte comunità ebraica locale”.
Il premier israeliano ha, invece, raccontato la storia quasi sconosciuta esempio dell’eroismo greco “nell’isola di Zacinto dove i tedeschi occupanti chiesero la lista degli ebrei, al vescovo e al sindaco e essi come risposta misero i loro due nomi, dicendo questi sono i due unici ebrei, prendeteci” . Il premier israeliano ha concluso “Onoriamo questi due gradi eroi e gli inseriamo fra i Giusti a Yad Vashem”. La visita di Nethanyahu a Salonicco e al futuro museo è parte di un viaggio in Grecia alla volta del vertice trilaterale fra i leader israeliani, greci e ciprioti che si terrà nei prossimi giorni.