di Pietro Baragiola
Martedì 15 ottobre il Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti (DOT) ha sanzionato la più grande compagnia aerea tedesca, Lufthansa, con una multa di 4 milioni di dollari per aver negato l’imbarco a 128 passeggeri ebrei nel 2022.
L’incidente avrebbe riguardato alcuni turisti che stavano viaggiando da New York a Budapest, indossando abiti tradizionalmente ortodossi. La maggior parte di loro era in pellegrinaggio per visitare la tomba del celebre rabbino Yeshayah Steiner, ma non sono riusciti a salire sull’aereo perché il personale di bordo ha impedito loro l’accesso.
“Nessuno dovrebbe subire discriminazioni mentre viaggia, e l’azione di oggi invia un chiaro messaggio all’intera industria aerea” ha dichiarato il Segretario dei Trasporti degli Stati Uniti Pete Buttigieg all’interno del comunicato rilasciato martedì insieme alla sanzione. “Siamo pronti ad indagare e ad agire ogni volta che i diritti civili dei passeggeri vengono violati.”
La sanzione di 4 milioni di dollari rappresenta l’importo più alto mai emesso dagli Stati Uniti contro una compagnia aerea per la violazione dei diritti civili. In realtà, però, la compagnia tedesca dovrà restituire solo due milioni di dollari visto che i primi due sono già stati versati ai passeggeri discriminati, seguendo un accordo stipulato nel 2022.
L’imbarco negato
L’episodio è avvenuto tutto il 4 maggio 2022, quando il capitano del volo di scalo da New York a Francoforte ha riferito alla sicurezza della Lufthansa che alcuni passeggeri ebrei non stavano seguendo le regole di viaggio, incluso l’obbligo di indossare le mascherine, di non stare in gruppo nei corridoi o di evitare di bloccare le uscite di emergenza.
In risposta a questi presunti comportamenti scorretti, i dipendenti della compagnia tedesca hanno impedito a ben 128 passeggeri di imbarcarsi sul volo successivo, il Lufthansa 1334 diretto a Budapest.
“Hanno raggruppato ed escluso tutti coloro che erano visibilmente identificabili come ebrei. Per via del comportamento di pochi ci hanno trattato tutti come se fossimo un unico gruppo, anche se non ci conoscevamo tra di noi e non viaggiavamo neanche insieme” hanno affermato i passeggeri nelle testimonianze rilasciate al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Quel giorno le autorità del DOT hanno ricevuto più di 40 denunce di discriminazione, scatenando l’indignazione dell’intera comunità ebraica mondiale.
Deborah Lipstadt, inviato speciale degli Stati Uniti per la lotta all’antisemitismo, ha dichiarato alla NBC News di aver trovato l’incidente ‘incredibile’: “quando l’ho sentito per la prima volta ho pensato fosse un errore e che qualcuno avesse sbagliato a riportare la notizia. Poi, non solo l’informazione si è rivelata corretta ma ancora più assurda di quanto potessimo immaginare.”
Nelle registrazioni e nei diversi video postati in rete dai passeggeri si possono sentire frasi come ‘sono stati gli ebrei a fare casino’ o ‘sono stati gli ebrei a creare il problema’ formulate da alcuni membri dello staff di Lufthansa.
Ciononostante, il 10 maggio 2022 la compagnia aerea ha rilasciato un comunicato, firmato dal suo CEO Carsten Spohr, in cui afferma che ‘non c’è posto per l’antisemitismo all’interno di Lufthansa’, promettendo di indagare su quanto accaduto e prendere provvedimenti.
La sanzione
Nel luglio 2022 l’American Jewish Committee ha firmato un accordo d’intesa con Lufthansa, annunciando che la compagnia avrebbe adottato la definizione di antisemitismo dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) e che avrebbe formato i propri dipendenti su come identificare e rispondere meglio a questa minaccia.
Sulla base di questo accordo, Lufthansa avrebbe anche accettato di inviare 20.000 dollari a ciascun passeggero respinto, insieme ad un rimborso aereo di 1.000 dollari.
Nonostante però la compagnia tedesca si sia pubblicamente scusata in numerose occasioni per l’accaduto, ha continuato a negare il verificarsi di qualsiasi discriminazione da parte del suo staff, attribuendo invece l’incidente ad ‘una sfortunata serie di comunicazioni imprecise, interpretazioni errate e valutazioni sbagliate durante il processo decisionale’.
Dopo la dichiarazione della multa, l’amministratore delegato di Lufthansa Jens Ritter ha dichiarato pubblicamente che la compagnia “ha tolleranza zero per qualsiasi forma di discriminazione su base religiosa o etnica, compreso l’antisemitismo, oltre ad avere un rapporto solido e proficuo con le comunità ebraiche di tutto il mondo”, promettendo di prestare maggiore attenzione in futuro.
Ad ottobre Lufthansa ha cancellato tutti i voli da e per Israele almeno fino alla fine del mese, per via delle ampie interruzioni del servizio aereo causate dall’intensificarsi del conflitto nella regione.