di Stefania Ilaria Milani
Come reagireste, voi, se ad esempio a Milano in Porta Romana vedeste passare un pullman con tanto di “Arbeit Macht Frei“, stella di David e un allegro invito a visitare il campo di sterminio nazista di Auschwitz come prossima meta vacanziera? Parrà assurdo, e non poco, ma è accaduto nella civilissima Repubblica Ceca, precisamente a Praga.
Qui, un tour bus a due piani ha circolato per diverse settimane pressoché indisturbato sebbene, però, riportasse sia lungo entrambe le fiancate sia sul retro la pubblicità “Venite ad Auschwitz – Una gita attraverso le emozioni” e la chiosa “Le nostre guide parlano ceco!“.
Il pullman fu ideato quest’anno dal regista ceco Vit Klusak e inserito all’interno del film “Svět podle Dalibora” come iperbole satirica per riflettere riguardo la legittimità di un’ “industria del turismo della memoria” in Europa orientale.Tuttavia, dopo le riprese, l’autobus invece di essere accantonato o venir ridipinto è stato venduto ad una compagnia di viaggi locale che s’è rifiutata di rimuovere gli annunci.
La condanna, da parte di autorità e popolazione, è arrivata tempestivamente.
Così la sopravvissuta Erika Bezdickova, che ha visto la sua famiglia morire nei lager polacchi, in un’intervista al britannico Daily Mail: «Sono del tutto inorridita quando ho notato il bus. Credo che solo una persona senza decenza possa sfruttare la tragedia di Auschwitz per accrescere il proprio business – aggiunge -. Non è solo un fatto riprovevole, i responsabili devono essere puniti.»
A tal proposito, infatti, il direttore del Museo Ebraico di Praga Leo Pavlát ha contattato e denunciato formalmente l’attuale proprietario del veicolo, Svatopluk Xaver, per richiederne l’immediata rimozione. Xaver, comunque, risponde alle polemiche escludendo ogni possibilità di riverniciare il mezzo incriminato, perché non può sostenere le spese di sistemazione (circa 1,670$).