L'assemblea Onu

Secondo l’Onu Israele viola i diritti delle donne palestinesi. Fra i sì, anche l’Arabia Saudita, l’Iran e il Pakistan

Mondo

di Redazione
Una nuova scena dal teatro dell’assurdo che è diventata ormai l’Onu. Con 40 voti totali a favore, 2 contro e 9 astensioni Israele è stato duramente e ripetutamente condannato in una risoluzione dell’Onu, adottata da 40 a 2 con 9 astensioni e 3 assenti, per presunto essere il “principale ostacolo” per le donne palestinesi “per quanto riguarda il loro progresso, l’autosufficienza, e l’integrazione nello sviluppo della loro società”. Fra i Paesi che hanno votato a favore, la Norvegia e sei paesi dell’UE. Francia, Paesi Bassi, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo e Malta si sono uniti all’Arabia Saudita, all’Iran, alla Cina, alla Russia e al Venezuela e ad altre 29 nazioni nel sostenere una risoluzione che afferma che “l’occupazione israeliana rimane un grave ostacolo per le donne e le ragazze palestinesi per quanto riguarda per l’adempimento dei loro diritti”. Solo il Canada e gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione. Regno Unito, Germania, Brasile, Messico, Romania e Ucraina sono stati tra le nove nazioni che si sono astenute.

L’assurdità è che Israele è stato l’unico paese nominato come un violatore o un punto critico dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite durante la sessione, e che a votare sì vi sono Paesi – uno su tutti l’Arabia Saudita – in cui i diritti delle donne sono tutt’altro che rispettati.

Nikki Haley, il precedente ambasciatore americano presso le Nazioni Unite, ha twittato giovedì: “Mi stupisce di come l’ONU condoni voti come questi. È una beffa totale dei diritti umani consentire all’Arabia Saudita, all’Iran, al Pakistan e allo Yemen di nominare Israele come l’unico violatore del mondo dei diritti delle donne. #Imbarazzante”.

Come fa notare il sito UN Watch, l’Iran, l’Arabia Saudita, lo Yemen e il Pakistan erano tra i membri del Consiglio economico e sociale delle 54 nazioni dell’ONU, un organo principale dell’organismo mondiale, che ieri ha votato per dichiarare e condannare Israele come l’unico paese al mondo che viola i diritti delle donne.  “Dei 20 punti all’ordine del giorno del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite per il periodo 2018-2019, solo uno – il punto n. 16 contro Israele – si concentra sulla condanna di un determinato paese. Tutte le altre aree di interesse riguardano argomenti globali come l’assistenza in caso di calamità e l’uso della scienza e della tecnologia per lo sviluppo. La risoluzione ignora completamente il modo in cui i diritti delle donne palestinesi sono influenzati dalle loro stesse autorità governative – l’Autorità palestinese in Cisgiordania e Hamas a Gaza – né menziona il modo in cui le donne sono discriminate all’interno della società patriarcale palestinese”.

“Quando hai l’Iran, l’Arabia Saudita e lo Yemen tra i membri del Consiglio delle Nazioni Unite che accusano Israele di violare i diritti delle donne, sei nel teatro dell’assurdo”, si è scagliato Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch

Inoltre, l’ECOSOC ha concluso la sua sessione annuale ignorando le peggiori violazioni dei diritti delle donne nel mondo, rifiutando di approvare un’unica risoluzione sulla situazione delle donne in Arabia Saudita, Iran, Pakistan o Repubblica Democratica del Congo, tutte classificate tra le prime dieci nazioni peggiori nel Global Gender Gap Report dell’anno scorso, prodotto dal World Economic Forum.

I risultati della votazione che condanna Israele per violazione dei diritti delle donne

SÌ: Andorra, Angola, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Benin, Cambogia, Cina, Colombia, Danimarca, Ecuador, Egitto, El Salvador, Etiopia, Francia, Ghana, India, Iran, Irlanda, Giappone, Kenya, Lussemburgo, Mali, Malta , Marocco, Paesi Bassi, Norvegia, Pakistan, Paraguay, Filippine, Corea del Sud, Russia, San Vincenzo, Arabia Saudita, Sudan, Turchia, Turkmenistan, Uruguay, Venezuela e Yemen.

NO: Stati Uniti e Canada.

ASTENUTI: Brasile, Camerun, Germania, Giamaica, Messico, Romania, Togo, Ucraina e Regno Unito.