Shanghai: grandi celebrazioni in settembre in memoria del “Ghetto”

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti

Rifugiati polacchi nel Ghetto di Shanghai
Rifugiati polacchi nel ‘Ghetto’ di Shanghai

“Commemoreremo per la prima volta una parte della Shoah a cui spesso non viene data la giusta attenzione”. Così si è espresso il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder all’annuncio delle celebrazioni in memoria del Ghetto di Shangai, che si terranno il prossimo mese di settembre nella città cinese.

Era stato denominato ‘Settore ristretto per rifugiati apolidi’ e nel periodo dell’occupazione giapponese della Cina, durante la Seconda guerra mondiale, fu abitato da circa 23 mila ebrei fuggiti dall’Europa. Era un’area di circa due chilometri quadrati e mezzo, nel distretto di Hongkou, dove furono costretti a risiedere  ebrei provenienti dalla Germania nazista, dall’Austria, dalla Cecoslovacchia, dall’Ungheria, dalla Romania, dalla Polonia e dalla Lituania, persone e famiglie che inizialmente, al loro arrivo in Cina, si erano stabilite per tutta Shanghai. Il ghetto fu poi liberato dalle truppe cinesi il 3 settembre 1945, dopo la capitolazione del Giappone, che fu membro dell’Asse e alleato della Germania.

Un'immagine degli anni '40 del Ghetto di Shanghai
Un’immagine degli anni ’40 del Ghetto di Shanghai

Per la prima volta da allora questo ghetto sorto nel lontano Oriente, per anni quasi sconosciuto ai più, verrà ufficialmente commemorato. Uno “storico evento che segna un ulteriore passo verso il rafforzamento del legame fra il popolo cinese e quello ebraico”, ha aggiunto Roland Lauder. Le celebrazioni sono state indette in collaborazione con il governo cinese e rese note lo scorso febbraio dopo un incontro fra l’amministratore delegato del World Jewish Congress Robert Singer e il ministro per gli Affari cinesi d’oltremare Qiu Yuanpin.

“Pechino – ha detto Singer – è una delle realtà più importanti nel campo degli affari internazionali ed è nei nostri migliori interessi stingere relazioni più strette con la Cina”. “E’ nostro dovere promuovere la conoscenza reciproca, l’amicizia, lo scambio e la cooperazione tra cinesi ed ebrei – ha dichiarato invece il ministro Yuanpin -; entrambi abbiamo sofferto per mano delle forze fasciste ma alla fine abbiamo vinto grazie alla nostra inflessibile resistenza. Speriamo di poter commemorare per molto questo importante momento storico”.