La cerimonia al Pantheon per Simone Veil e il marito Antoine

A un anno dalla morte, Simone Veil sepolta al Pantheon, fra grandi onori e migliaia di partecipanti

Mondo

di Roberto Zadik
Personalità forte, coraggiosa e carismatica, Simone Veil, ebrea francese dopo la deportazione a Auschwitz a soli 16 anni, ha intrapreso una brillante carriera politica e istituzionale, diventando Magistrato e poi Ministro della Sanità e Presidente del Parlamento Europeo e morendo l’anno scorso il 30 giugno, due settimane prima del suo 90esimo compleanno che sarebbe stato il 13 luglio.

Quest’anno, in virtù dei suoi alti meriti e delle importanti battaglie sociali da lei intraprese, il presidente Macron ha deciso di trasportare la sua salma e quella del marito Antoine nella prestigiosa cornice del Pantheon, luogo di sepoltura dei massimi esponenti del Paese, da Racine, a Voltaire, a Zola. Proprio all’interno dell’imponente edificio, la donna è stata interrata durante una importante e affollata cerimonia tenutasi a Parigi domenica 1 luglio a partire da mezzogiorno.

La cerimonia al Pantheon

Vari siti francesi raccontano la cronaca dell’evento, da Le Point all’Huffington Post fino a JForum riportando parte dell’intenso discorso di Macron. La Veil è stata accolta da uno scroscio di applausi e trasportata nell’edificio verso mezzogiorno, secondo “Le Point” sulle note della “Sarabanda n. 5” per violoncello di Bach.

Successivamente dopo le note dell’inno francese della “Marsigliese” cantate da Barbara Hendricks accompagnata dal Coro dell’Armata Francese,  alla presenza di varie personalità politiche, come gli ex presidenti Hollande e Sarkozy e un minuto di silenzio, Macron ha tenuto un efficace e commosso intervento pubblico. “Con il suo esempio” ha detto come riporta il sito Le Point “La Veil ha reso la Francia più grande e più forte.”

Il sito JForum pubblica buona parte dell’intervento in cui il presidente ha sottolineato come “la Memoria del massacro degli ebrei è parte integrante della storia francese. Come lo è l’epopea della Resistenza”. Insistendo che venga “resa giustizia” al suo personaggio e al fondamentale contributo nelle battaglie sociali e politiche per i diritti umani, Macron ha ricordato “la sua lotta a favore dell’aborto, le sue lotte riguardo alla  discriminazione contro le donne e per l’Europa.” augurandosi che “possano le tue battaglie, Signora, scorrere nelle nostre vene e  ispirare le giovani generazioni”.

Testimone della Memoria della Shoah come ha detto Macron “rendendo omaggio ai Giusti di Francia”, attivista per i diritti umani e contro le ingiustizie, la Veil nel 2007, ormai ritiratasi dalle vita politica, tenne un importante discorso dove davanti ai membri delle Nazioni Unite denunciò i pericoli del negazionismo e del radicalismo islamico in netto anticipo su quanto sarebbe accaduto negli anni a venire in Francia e nel mondo. Sempre secondo Le Point Simone e Antoine Veil riposeranno assieme a grandi nomi come il partigiano e valoroso combattente Jean Moulin, il grande giurista Renè Cassin, fino a letterati come Jean Racine e Andrè Malraux e a intellettuali come Emile Zola.

Il sito di Le Monde riporta altre considerazioni importanti di Macron su Simone Veil. Secondo il sito, nel suo intervento di mezz’ora Macron ha detto che  “ci ricorda l’esempio dei Giusti di Francia di quelle famiglie che hanno nascosto gli ebrei dalle persecuzioni, mettendo in pericolo le loro vite. Nonostante le sofferenze patite da questa donna, ella conferma che alla fine la dignità e l’umanità prevalgono sull’umiliazione e sulla barbarie”. “La Francia ama Simone Veil e le sue battaglie, sempre necessarie, giuste, in soccorso dei più deboli e combattute con una forza fuori dal comune. Questa decisione di seppellirla qui, non è solo mia o della mia famiglia ma di tutti i francesi”.