di Paolo Castellano
Il 24 febbraio a Parigi, durante un convegno sull’antisemitismo, l’associazione ungherese Action and Protection League ha presentato un recente sondaggio sulla diffusione di pregiudizi anti-ebraici e anti-israeliani tra la popolazione europea. I risultati possono sconfortare poiché confermano che ci sono ancora individui che ritengono che gli ebrei controllino il mondo e l’economia internazionale. Un ritornello antisemita che continua a riecheggiare nell’Europa dei giorni nostri.
Come riporta il sito d’informazione JTA, l’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di 16 mila individui residenti in 16 paesi d’Europa. Il 20% ha sostenuto che “gli ebrei sfruttano la Shoah per i propri interessi”. Dunque, l’associazione Action and Protection League ha commissionato il sondaggio per misurare la temperatura dell’antisemitismo in Europa. L’indagine è stata condotta tra il dicembre del 2019 e il gennaio del 20020 in diversi paesi dell’area europea come Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia.
I rappresentanti dell’associazione ungherese hanno condiviso i dati con gli altri esponenti del mondo ebraico durante una conferenza sull’antisemitismo organizzata a Parigi dall’European Jewish Association. Gli operatori hanno infatti raccolto un campione significativo della società europea. Secondo i risultati dell’indagine, il 25% degli intervistati è convinto che le politiche di Israele causino odio nei confronti degli ebrei. Più del 25% sostiene invece che lo Stato israeliano si stia difendendo legittimamente contro i suoi nemici, mentre il 25% non è d’accordo. Il 46% non ha espresso una posizione. Infine, il 33% crede che durante la seconda guerra mondiale gli abitanti della propria nazione soffrirono quanto gli ebrei perseguitati dai nazisti.
«Il revisionismo storico e gli stereotipi antisemiti sono più diffusi in Europa orientale. Invece i sentimenti anti-israeliani, compresi quelli antisemiti, sono più comuni nella parte occidentale». Lo ha affermato il rabbino Slomo Koves, presidente di Action and Protection League. Il gruppo ha la sua sede a Budapest e collabora con altre associazioni che combattono l’antisemitismo. Koves ha poi aggiunto che è stato difficile trovare dei sondaggisti disposti ad andare nei quartieri più poveri, come nella periferia di Parigi e di Bruxelles, per raccogliere i dati necessari per realizzare delle statistiche.