di Roberto Zadik
Da ormai quasi sei mesi, il mondo non è più lo stesso e la paura e l’incertezza dominano gli stati d’animo di gran parte degli ebrei americani. A questo proposito il sito allgemeiner.com in un interessante articolo firmato dal giornalsta Ben Cohen pubblica un nuovo inquietante sondaggio, realizzato dal Comitato ebraico Americano (American Jewish Committee, AJC). Stando alla ricerca e al testo, pubblicato martedì 13 febbraio, addirittura il 78 percento del mondo ebraico d’oltreoceano proverebbe un senso di ansia e di instabilità riguardo all’attuale condizione ebraica americana, vistosamente peggiorata in seguito a quel terribile 7 ottobre in cui i terroristi di Hamas massacrarono oltre milleduecento persone, prendendone in ostaggio quasi trecento e commettendo ogni genere di atrocità, fra cui violenze sessuali e mutilazioni.
La ricerca rivela un vertiginoso aumento dell’antisemitismo Usa e della percentuale di persone a disagio per questa situazione, con un aumento a 63 percento della percentuale dei “preoccupati” rispetto al 41 percento del 2022 e del 31 percento dell’anno precedente. Da cinque anni, il Comitato compie questa ricerca, dal 2019, ma i dati non sono mai stati così cupi.
L’articolo rende noto un altro elemento importante, che alcuni incidenti antisemiti si siano verificati anche nelle occasioni più impensabili. Uno di questi sarebbe avvenuto durante a una veglia funebre all’aperto dedicata alle vittime israeliane, quando tre persone sarebbero state insultate in vari momenti successivi da sconosciuti a bordo di un auto. Un episodio atroce in cui fra gli insulti spicca la frase “uccideteli tutti” come incitamento ai palestinesi.
Il timore dell’antisemitismo, stando ai dati della ricerca compiuta dall’AJC, è lo stato d’animo dominante nel 46 percento degli interpellati, che a quanto pare li avrebbe spinti a modificare radicalmente le loro abitudini.
Ancora più inquietante è che secondo Ted Deutch, amministratore delegato dell’AJC, “quasi metà degli ebrei americani hanno cambiato comportamento terrorizzati, ora dobbiamo prendere provvedimenti”. Il sondaggio prosegue rivelando che un quinto degli intervistati ha affermato di essere stato escluso da un gruppo o da un evento solo “perché ebreo”. Tutto questo sembra provocato anche dal terribile aumento della propaganda antisemita nelle università e nei college che dopo il 7 ottobre è continuato per tutti questi mesi, creando “consapevolezza del problema anche negli americani che non sono ebrei”.
Ultimo dato, più consolatorio, è che circa tre quarti degli adulti americani ha finalmente riconosciuto che l’antisemitismo e l’ostilità antiebraica sono un “problema” mentre il 92 percento degli interpellati si è definita “soddisfatta” dal principio che ognuno è responsabile nella lotta contro l’antisemitismo.
Sempre in merito al sondaggio, il sito della CNN in un articolo firmato da Nicole Chavez, ha aggiunto una serie di particolari inediti. La ricerca è stata condotta dai primi di ottobre al 21 novembre e si è basata su un campione di 1528 ebrei americani interpellati, sollecitati ad esprimere la loro opinione su una serie di tematiche legate alla situazione attuale, comprese le loro esperienze dirette con l’antisemitismo. Solo il 3 percento degli intervistati si sente al sicuro mentre ben il 46 percento ha evitato negli ultimi mesi di indossare qualsiasi segno di appartenenza all’ebraismo e di postare video e contenuti ebraici sui loro profili social. Oltre a questo, il sito della CNN aggiunge che il sondaggio afferma che il 22 percento negli ultimi mesi ha subito insulti di persona e online e danneggiamenti alle loro proprietà, mentre il 3 percento è stata colpita fisicamente da percosse. In conclusione l‘Anti Defamation League ha confermato questo clima allarmante con oltre 3000 episodi di antisemitismo verificatisi in questi mesi.