di Nathan Greppi
Oltre alla parata della città belga di Aalst, lunedì 24 febbraio anche in Spagna un corteo di carnevale si è fatto notare per rappresentazioni controverse: a Campo de Criptana, un piccolo comune nel centro del paese, un gruppo di persone ha danzato nel corteo travestite da gerarchi nazisti e prigionieri dei campi di concentramento, accompagnati da un carro raffigurante due forni crematori con sopra una menorah.
Come riporta il Guardian, la rappresentazione è opera di un’associazione culturale chiamata El Chaparral (lett. “La Boscaglia” in spagnolo, ndr), seconda la quale lo scopo sarebbe quello di commemorare gli ebrei morti nella Shoah, così come tutti coloro che sono stati perseguitati sulla base dell’etnia, della religione, dell’orientamento sessuale o delle idee politiche. Tuttavia, ci sono state reazioni sdegnate da parte del Museo di Auschwitz e dell’Ambasciata israeliana a Madrid: la pagina Twitter del Museo l’ha definito “ben oltre il volgare kitsch, privo di qualsiasi rilevanza, di riflessione o rispetto,” mentre l’ambasciata li ha accusati di fare “una presa in giro dei 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti.”
Il consiglio comunale di Campo de Criptana ha rilasciato un comunicato in cui dichiara che aveva autorizzato la parata credendo che fosse per onorare le vittime della Shoah, aggiungendo però che “condividiamo le critiche che sono state espresse. Se l’obiettivo era commemorare le vittime, è chiaro che il tentativo non è andato a buon fine.”
Non è l’unico fatto di banalizzazione della Shoah avvenuto questo mese e legato alla Spagna: il 13 febbraio Clara Ponsatì, un’eurodeputata legata all’indipendentismo catalano, in un intervento al Parlamento Europeo ha paragonato il trattamento del governo spagnolo verso i catalani a quello di Hitler nei confronti degli ebrei.