Stato di massima allerta al confine fra Egitto ed Israele dove 15 guardie di frontiera egiziane sono rimaste uccise nella serata di domenica 5 agosto. Non lontano da Karm Abou Salem, sulla frontiera tra Egitto e Israele un commando di uomini armati, vestiti da beduini, a bordo di due auto ha fatto fuoco sul posto di guardia egiziano. Immediata la reazione delle forze militari israeliane che sono intervenute bloccando i due veicoli e facendone esplodere uno. Secondo le agenzie di stampa locali, le due auto del commando armato provenivano dalla Striscia di Gaza ed erano riuscite a penetrare in territorio israeliano. Altre fonti riportano invece che il gruppo terrorista si fosse impossessato di un blindato e di un auto della polizia di frontiera e con essi fosse entrato in territorio israeliano, fermato subito dopo dall’aviazione israeliana.
Il presidente egiziano Morsi ha fatto chiudere immediatamente e a tempo indeterminato il valico di Rafah che collega Gaza all’Egitto.
“Il modus operandi degli assalitori torna a sollevare la necessità di un’azione determinata dell’Egitto al fine di riportare la sicurezza ed impedire il terrorismo dal Sinai”, ha detto il ministro della difesa israeliano Ehud Barak. Barak ha ringraziato le forze armate israeliane per essere riuscite a sventare “un attentato che avrebbe potuto provocare numerose vittime”.
Nella zona del Neghev, intanto, al confine con la striscia di Gaza, è scattato lo stato di massima allerta in seguito al lancio di decine di razzi palestinesi contro insediamenti civili israeliani.